Quando i giudici rivoluzionano le nostre famiglie

tribunale milanoDa Torino a Grosseto, da Milano a Roma: sono i giudici, ormai da anni, a cambiare la via italiana ai «diritti di genere», modo forbito per indicare le due aspirazioni principali delle coppie omosessuali: matrimonio e adozione. Nonostante nel 2010 la Corte Costituzionale avesse provato a spiegare ai giudici di tutta Italia che le ambizioni gay, per quanto comprensibili e condivisibili, potevano essere accolte solo dal Parlamento e da una nuova legge, dai tribunali sono continuate ad arrivare sentenze «innovative», che hanno alzato l’asticella delle libertà e dei diritti. A volte sottilmente, a volte entrando in rotta di collisione con un quadro normativo tuttora in vigore: e incrociando il tema dei diritti dei gay con un altro, altrettanto delicato: quello della procreazione assistita. Un tema molto delicato e oggetto di dibattiti, che viene sviluppato nelle colonne del Giornale, pubblicato  il 21 luglio. Clicca qui per leggere la versione integrale dell’articolo.