Quanti sono e chi sono i minori fuori famiglia in Italia? È la volta della Toscana

Dopo la Regione Lazio, che lo scorso 9 novembre ha annunciato la costituzione della banca dati regionale sulle adozioni, ora è il turno della Regione Toscana, che ha siglato il 19 novembre, con durata triennale, l’accordo con il Tribunale per i minori di Firenze al fine di migliorare ed intensificare gli strumenti atti a garantire la tutela dei minori e degli adolescenti presenti sul territorio ed integrare e condividere le attività promosse a favore dei loro diritti.

Oggetto dell’accordo è lo sviluppo di un sistema informativo regionale attraverso la raccolta ed il trattamento informatico di dati del settore civile e penale, con particolare attenzione ai dati sulle adozioni e sugli affidamenti familiari.

Inoltre le parti si impegnano a sviluppare metodologie chiare e condivise per supportare i servizi sociali dei comuni e delle aziende sanitarie che si occupano di tutela minorile, oltre che dei quattro Centri per l’adozione di Firenze, Prato, Siena e Pisa, che preparano le coppie toscane al percorso adottivo. La definizione delle modalità di raccordo, di condivisione e confronto, anche di natura formativa, è volta all’individuazione di procedure metodologiche ed operative che affrontino i nodi critici dei percorsi connessi alla prevenzione dell’allontanamento dei minori, all’affidamento familiare, all’accoglienza in comunità e all’adozione nazionale ed internazionale.

La presidente del tribunale – Laura Laera – ha espresso piena disponibilità a collaborare con tutte le istituzioni coinvolte nella tutela e promozione dei diritti dell’infanzia, garantendo attenzione particolare ai minori fuori famiglia affinché venga assicurato loro il diritto ad una nuova famiglia, per garantirne una crescita sana ed adeguata.

Speriamo, quindi, che tale sistema abbia benefici reali e possa davvero migliorare la circolazione delle informazioni e lo scambio dei flussi informativi fra i soggetti coinvolti; snellire i tempi e le procedure; interconnettere tutti gli attori che lavorano con l’infanzia; consentire agli uffici competenti di svolgere in maniera rapida ed efficiente le attività gestionali, di programmazione e monitoraggio.