Quel bimbo “impertinente” che si siede sulla sedia del Papa…

- FELICI PAPA FRANCESCO E IL BAMBINO DURANTE IL DISCORSO,  3299-02508E’ finito sui più importanti quotidiani italiani. Per lui decine di scatti e tanto di video che lo immortalano in occasione del pellegrinaggio mondiale delle famiglie sulla tomba di San Pietro, svoltosi  a Roma, in occasione dell’anno della Fede, il 26 e 27 ottobre.

Domenica, durante l’incontro con il Papa, c’erano 200mila persone in San Pietro. Lui ha eluso tutti e con il suo passo leggero, si è accostato a Papa Francesco, ha baciato il crocifisso che il Pontefice porta al collo, ha ascoltato per un po’ la sua omelia. Gli ha aggiustato il microfono, ma quando si è stancato, il piccolo si è seduto sull’ unica sedia disponibile nel raggio di due metri: lo scranno papale. E il papa? Per nulla infastidito, ha continuato a parlare ai fedeli, ma non si è trattenuto dal sorridergli, quando D. ha abbracciato teneramente la veste candida.

Chi non conosce la sua storia, divertito, lo ha definito «l’assistente speciale del papa», «un bimbo birichino» o «impertinente».

Lui, il piccolo D., sei anni sulla carta, con la sua voce sottile e due occhi che disarmano chiunque, è un incanto di tenerezza e libertà.

Nato in Colombia, sensibile e intelligentissimo, è stato adottato da una famiglia attraverso Ai.Bi.

Per questo, le famiglie del Movimento di Ai.Bi. presenti all’incontro, hanno assistito alla scena più commosse che divertite.  Perché  lui, senza imbarazzo e paura, con il candore dei suoi anni ha portato sull’altare  la dolcezza e la semplicità di tutti i bambini abbandonati nel mondo.

Vincenzo Broccoli, coordinatore del Movimento di famiglie Ai.Bi. del Lazio, commenta: «Avevamo avuto la possibilità di portare sul sagrato i nostri bambini. Ero un po’ dispiaciuto perché è mancata la testimonianza di una famiglia adottiva, ma ci ha pensato D. a portare l’attenzione sui bambini abbandonati  e sulla loro straordinaria voglia di essere accolti».

Il resto è cronaca: «Il bambino era a cinque-sei metri dal pontefice, è sfuggito alla madre. E siccome agli adulti non è permesso avvicinarsi al papa, i gendarmi si sono impegnati a riportarlo nel gruppo, ma le caramelle e i richiami non sono serviti a nulla. So solo che accanto a me, tra il colonnato della piazza, c’era suo padre. Quando lo ha visto sul maxischermo è sbiancato e ha esclamato: – Oddio, ma quello è mio figlio!

Oggi raggiunti al telefono, i genitori erano con lui in viaggio verso Milano per un’importante visita specialistica. La mamma, all’oscuro del rimbalzo mediatico che le immagini hanno fatto, rimanda ogni conversazione e aggiunge solo poche parole: «E’ stato un momento intenso ed emozionante, proprio per il significato che per noi ha avuto».

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