Reggio Calabria. Un naufragio l’ha lasciata sola al mondo: ora si cercano due nuovi genitori che la facciano di nuovo sentire figlia

misnaChe cosa c’è di peggio per un bambino che rimanere improvvisamente solo al mondo in una terra straniera? È quanto successo a una ragazzina sbarcata il 14 aprile a  Reggio Calabria, insieme ad altri 670 migranti soccorsi dalla nave Orione della Marina Militare. Il barcone su cui viaggiavano è naufragato nel Mediterraneo, provocando la morte di centinaia di profughi. Tra loro, anche i genitori, una sorella e il fratello più piccolo della bambina, che ora è orfana e completamente sola. Probabilmente ha 12 anni e proviene dalla Siria, “perché solo i siriani arrivano con la famiglia al completo”, come precisa Dinah Caminiti, referente di Ai.Bi. Sicilia.

Nei suoi occhi ci saranno ancora le drammatiche scene a cui ha assistito a bordo dell’imbarcazione su cui era stipata insieme a quasi altre 700 persone. Dai racconti forniti dai superstiti, “pare chi si sia agitato troppo – riferisce ancora Dinah Caminiti– sia stato ucciso e buttato in mare. I sopravvissuti dicono che gli squali abbiano mangiato i cadaveri delle vittime sotto i loro occhi atterriti”.

È con questi ricordi che la ragazzina vive oggi presso la comunità “Papa Giovanni XXIII” di Reggio Calabria, dove è stata collocata dai Servizi Sociali di Melito Porto Salvo, a cui è stata affidata dalla Procura dei Minori reggina.

Il 30 aprile il Tribunale per i Minorenni della città calabrese ha dichiarato adottabile la bambina. Per ora ha provveduto a nominarle un tutore provvisorio e, nell’ambito della procedura adottiva, sta effettuando una continua ricerca tra le coppie che hanno già fatto domanda di adozione per l’abbinamento con la minore. Il Tribunale ha anche iniziato a convocare le famiglie in lista d’attesa per l’adozione nazionale, ma nessuna ha ancora dato disponibilità per accogliere la bambina.

Per questo, sia lo stesso Tribunale che Amici dei Bambini rinnovano l’appello alle coppie che hanno presentato domanda a esprimere la propria disponibilità per l’adozione della piccola, per accoglierla nella propria vita e nella propria famiglia. Non c’è un attimo da perdere: il trascorrere del tempo, a volte, può causare danni irreparabili.

All’appello si è unito anche il governatore della Regione Calabria Mario Oliverio. “Il più grave atto di ingiustizia che un popolo possa compiere – ha detto Oliverio – è far finta di non vedere e girare le spalle alle tragedie che coinvolgono migliaia di uomini e donne. Soprattutto quando questi sono minori e nei cosiddetti ‘viaggi della speranza’ perdono padri, madri, fratelli e parenti e restano soli, dopo essere fuggiti dalla terra in cui sono nati per fame, guerre e persecuzioni.

“Di fronte a questa terribile tragedia umana – ha proseguito – sono sicuro che tutti gli italiani sapranno mostrare il loro senso di solidarietà e ospitalità. Questa bambina ha urgente bisogno di essere adottata, accolta e amata come una figlia.

 

Fonte: Strettoweb