Riapertura scuole e contagi: allarma quanto accade all’estero. La situazione paese per paese

Dove le scuole hanno già riaperto si assiste a un aumento dei contagi. Colpa soprattutto della variante Delta: l’incubo della DAD è sempre dietro l’angolo

Il 6 settembre è stata la Provincia autonoma di Bolzano a riaprire per prima le scuole, ma entro il 20 di settembre (Puglia e Calabria) toccherà anche a tutte le altre regioni. Dopodiché, sarà il tempo a dire se il ritorno degli studenti in presenza avrà avuto un impatto sull’andamento dei contagi, principale preoccupazione di autorità e famiglie

Riapertura scuole e contagi: spaventa quando accade all’estero

In attesa di vedere cosa succederà, però, un’indicazione arriva da quello che è avvenuto in quei Paesi nei quali le scuole hanno già ripreso. A fare il punto della situazione è il quotidiano Repubblica, a sua volta ripreso da Orizzonte Scuola.

Negli USA, dove a livello generale la direttiva è stata quella di mantenere il più possibile la didattica in presenza, secondo la società Burbio sono almeno mille gli istituti che hanno chiuso per via del Covid e sono tornati alla didattica online, anche perché, questa volta secondo un sondaggio commissionato dai Centers for Disease Control (Cdc), i genitori favorevoli a effettuare l’orario completo in presenza sono la minoranza.

Anche in Inghilterra la situazione non è troppo positiva con 300 casi registrati ogni 100 mila ragazzi tra 5 e 15 anni: nella stessa settimana dello scorso anno erano stati solo 10, un segnale di come non sia tanto la riapertura delle scuole in sé a influire, quanto la maggiore contagiosità, anche tra i più giovani, della variante Delta.

Rimanendo in zona, la Scozia, che ha puntato fortemente sul mantenere la didattica in presenza, a quasi un mese dall’apertura delle scuole, nonostante l’obbligo delle mascherine, registra numeri di contagi record: oltre 5 mila al giorno, la metà dei quali tra i minori di 19 anni. Secondo la BBC oltre 6 mila ragazzi sono a casa perché contagiati dal Covid e oltre 25 mila in quarantena.
Non va meglio in Germania, in particolare nella regione del Nordreno-Westfalia. Qui, a due settimane dalla riapertura, sono già 30mila gli studenti in quarantena, a cui si sommano 300 insegnanti. Il tutto nonostante tassi di vaccinazioni simili, se non migliori, di quelli italiani.

Misure molto restrittive in Israele e Indonesia

D’altra parte, anche Israele, uno dei Paesi più avanti nel discorso dei vaccini, non accenna minimamente ad abbassare la guardia. Le scuole hanno riaperto il primo settembre e tutti gli studenti non vaccinati sono stati chiamati a eseguire un tampone antigenico prima di entrare in classe. La variante Delta ha fatto risalire i contagi in tutto lo Stato e dove la percentuale dei ragazzi vaccinati è minore del 30% la didattica rimane a distanza.

Tra gli altri Paesi, Orizzonte Scuola cita l’Indonesia, che ha riaperto le scuole per la prima volta dall’inizio della pandemia. Le regole, però, sono molto stringenti: mascherine obbligatorie, doppi turni con parte degli alunni in DAD e silenzio assoluto mentre si è seduti al banco: parlare, infatti, aumenta la possibilità di contagio.