Riforma adozioni. Abolire il limite massimo di età per chi adotta

(Milano) Nel mondo sono sempre più i bambini adottabili già “grandicelli” che hanno bisogno di essere accolti da una famiglia.
Sono minori che non riescono a trovare due genitori adottivi nel loro Paese di origine e vedono ridotta, ogni anno che passa, la possibilità di essere accolti da una coppia straniera. Un bambino con più di 7 anni rientra tra quelli che la Conferenza de l’Aja definisce “minori con bisogni speciali”. E’ talmente evidente la difficoltà per ognuno di loro di essere adottato che il più autorevole organismo sovranazionale in materia di adozioni (la Conferenza de l’Aja) ha pubblicato un dossier sulle buone prassi nell’applicazione della Conferenza dell’ Aja in cui ha incluso insieme ai bambini che hanno handicap fisici o mentali e che appartengono a gruppi di fratelli, anche quelli che hanno raggiunto i sette anni di età.

A peggiorare una situazione già difficile ci sono leggi che, come nel caso dell’Italia, limitano le possibilità per i bambini grandicelli di essere accolti, ponendo tra i requisiti di idoneità della coppia adottiva quelli relativi all’età (l’età dell’adottante deve superare di almeno 18 anni quella degli adottandi ma non può essere superiore a 45 anni). Il principio del limite di età (legge 184/1983) era inizialmente previsto per tutelare l’interesse del minore trovandogli un ambiente familiare “stabile e armonioso”. Di fatto tale limite restringe il numero delle coppie idonee all’adozione, abbassando così le possibilità per il minore di essere adottato. Al contrario oggi è necessario far fronte al bisogno del minore “grandicello” di essere accolto e dargli una possibilità in più di trovare una famiglia.

Per questo Ai.Bi., tra le proposte per la Riforma dell’adozione richiede la derogabilità del limite di età per i casi di adozione di minori sopra i 7 anni.

Occorre tenere anche conto delle trasformazioni sociali, dell’allungamento della vita media, dell’innalzamento dell’età in cui si concepiscono i figli. Inoltre il minore prossimo al raggiungimento dei diciotto anni, ha certamente esigenze diverse da quelle proprie del minore in tenera età. La capacità di ascolto, l’attenzione, la comprensione e il dialogo rappresentano un modo diverso di essere genitori.