Roma per l’accoglienza: approvato il nuovo regolamento per l’affidamento familiare

Il Consiglio del I Municipio approva una delibera che rafforza il sistema di affido, promuovendo una rete di accoglienza diffusa e integrata. Ai.Bi. e gli enti del Terzo Settore protagonisti del nuovo regolamento

Il 5 settembre, la Commissione Affari Sociali del I Municipio di Roma Capitale ha approvato il nuovo Regolamento di Roma Capitale per l’istituto dell’affidamento familiare delle persone minori di età.

La partecipazione di Ai.Bi.

L’incontro ha visto la partecipazione di funzionari municipali e comunali, oltre a rappresentanti del Terzo Settore, tra cui Amici dei Bambini, nella figura di Marzia Masiello, relazioni pubbliche e istituzionali di Ai.Bi. Durante l’audizione, è emersa la necessità di affrontare alcune criticità del sistema attuale, come la sfiducia verso l’istituto dell’affidamento, la frequente indeterminatezza temporale degli affidi (affidi “sine die”) e la prevalenza di affidi giudiziali rispetto a quelli consensuali.
Il V Piano Nazionale (2021-2023), che ha tra i suoi obiettivi il rafforzamento del sistema di supporto ai minori, prevede un approccio integrato e multidisciplinare per aumentare il numero di affidi familiari in maniera uniforme.

Sviluppare una “comunità educante”

Tuttavia, la strada per un sistema di affidamento davvero efficiente e inclusivo è ancora lunga. Proprio su queste tematiche, Ai.Bi. ha sottolineato l’importanza di sviluppare una “comunità educante”, ponendo l’accento sul potenziale delle nuove forme di accoglienza, come l’accoglienza diffusa, che favorisce la creazione di legami significativi tra minori e famiglie affidatarie.
Il nuovo regolamento di Roma Capitale rappresenta un importante passo avanti verso una politica di accoglienza più moderna e inclusiva. “Con questo atto la città di Roma si dota di uno strumento fondamentale che la pone all’avanguardia nelle politiche di accoglienza – ha dichiarato il Presidente della Commissione Politiche Sociali, Giorgio Benigni – in linea con la Legge Zampa sui minori stranieri non accompagnati e le Linee Guida nazionali sull’affidamento familiare, approvate a febbraio dalla Conferenza Unificata”. Benigni ha anche evidenziato il ruolo cruciale dei Municipi, responsabili del progetto educativo per i minori, in stretta collaborazione con il Centro per l’Affido comunale e il Terzo Settore, sottolineando l’importanza della coprogrammazione e coprogettazione.

La tecnologia al servizio dell’affido

Un altro tema emerso è l’uso delle tecnologie digitali e dell’intelligenza artificiale per migliorare la formazione delle famiglie affidatarie e degli operatori, con l’obiettivo di rendere il sistema più efficace e di combattere la povertà educativa e relazionale.
“Come cittadini di Roma siamo particolarmente fieri di questo atto – ha concluso Benigni – perché rispecchia il nostro Genius loci: Roma è una città fondata da quelli che oggi chiameremmo due minori non accompagnati, e l’accoglienza dei più piccoli rappresenta la sua identità più profonda”.