Romania, adozione internazionale: scontro fra Governo e società civile

RomaniaIl Governo di Bucarest volta le spalle agli 80mila bambini abbandonati rumeni e così scendono in campo le associazioni di tutela dell’infanzia locali per chiedere di garantire il loro diritto alla famiglia. Lo hanno fatto con una mobilitazione che è partita il 2 giugno nella città di Brasov – a circa 200 km da Bucarest – con l’obiettivo di lanciare una petizione di raccolta firme per una modifica della legge rumena a favore della riapertura delle adozioni internazionali.

Un duro attacco arriva da Azota Popescu, presidente dell’ONG Chatarsis capofila del gruppo di associazioni rumene: “Con la chiusura delle adozioni internazionali la legislazione rumena ha di fatto violato il diritto fondamentale del bambino ad avere una famiglia, andando così contro alla Convenzione dell’ONU del 1989 e la Convenzione dell’Aja del 1993, entrambe ratificate dal nostro Parlamento.” Servono 100mila firme per chiedere al Governo di cambiare la legge a favore di una riapertura delle adozioni internazionali. La mobilitazione delle associazioni è partita a Brasov con banchetti di raccolta firme e nei prossimi giorni la petizione sarà pubblicata anche sulla piattaforma online www.PetitieOnline.ro

Il Governo di Bucarest ha più volte rimandato la questione della riapertura delle adozioni internazionali, nonostante le pressanti richieste del numero uno dell’Ufficio governativo per le Adozioni, Bogdan Panait, sulla necessità di garantire una famiglia alle migliaia di bambini non voluti dalle coppie rumene.

La condizione degli 80mila bambini in difficoltà familiare è preoccupante: la maggior parte dei minori adottabili rimane nel sistema di protezione statale perché non trova una famiglia rumena disposta ad accoglierlo. Il 12% delle coppie, infatti, si mostra disposto ad adottare un bambino con più di cinque anni e il 61% dà la disponibilità ad adottare minori senza alcun problema di salute(dati ORA). Sono i bambini con “bisogni speciali” (con problemi di salute o comportamentali, con più di 7 anni, più fratelli al seguito) a rischiare di rimanere per sempre lontano da una famiglia.

Eppure il presidente Traian Basescu ha alzato un muro, ribadendo la decisione di non sbloccare le adozioni internazionali: “finché sarò presidente non sarà modificata la legge sulle adozioni, nonostante si sia creata una lobby a Bruxelles favorevole alla riapertura”, questa la dichiarazione perentoria rilasciata da Basescu a Bruxelles.