Romania, riapertura delle adozioni (1): Nicholson preoccupata per la tratta di minori

Nicholson EmmaHa suscitato pareri contrastanti la proposta del Segretario di Stato dell’Ufficio Adozioni Bogdan Panait di riaprire le adozioni internazionali. La Baronessa Emma Nicholson, già Rapporteur al Parlamento Europeo per la Romania e membro della Camera dei Lords a Londra, si è detta contraria alla proposta di Panait. „Non si arresta il transito di attività della rete mondiale di trafficanti di bambini. Migliaia di romeni sono vittime della tratta di Westminster, proprio nel cuore di Londra. La riapertura delle adozioni internazionali non farebbe altro che peggiorare i traffici di neonati e bambini provenienti dalla Romania.” Lo ha dichiarato il 16 ottobre al giornale romeno Gandul.

In che modo le autorità di Bucarest pensano di tutelare i diritti dei minori romeni? Credo che l’attuale legislazione sull’adozione, la 273/2004, contenga disposizioni in grado di proteggere i diritti dei bambini senza famiglia. Invece un punto critico, da superare, rimane quello di migliaia di minori romeni vittime della tratta nel Regno Unito, Francia, Spagna e altri Paesi occidentali”.

La situazione dei bambini abbandonati romeni ha subito un grave peggioramento. Le adozioni internazionali sono state sospese da Bucarest nel 2001 con una moratoria voluta dal Governo e dal 1° gennaio 2005, data dell’entrata in vigore della legge 273 sulla protezione dell’infanzia, è stata confermata la moratoria. Eppure la nuova legge non ha migliorato la condizione dei bambini abbandonati nel Paese. I dati sono allarmanti: sarebbero oltre 80mila i minori fuori dalla famiglia che vivono in istituto o in stato di accoglienza temporanea nel Paese (dati del Servizio Pubblico Specializzato per la Protezione del Bambino).

L’adozione nazionale non è sviluppata nel Paese, il risultato è che la maggior parte dei bambini è costretto a rimanare nel sistema di protezione statale per anni.