Romania, uno spiraglio di apertura per le adozioni?

invisibiliL’Ufficio romeno per le Adozioni Internazionali (ORA) ha convocato a Bucarest, martedì 19 gennaio, gli enti e le associazioni che lavorano nel Paese con interventi a sostegno dell’infanzia per discutere il progetto di legge che modifica la legge sull’adozione (273/2004).

Il numero uno dell’ORA Bogdan Panait aveva parlato a fine 2009 dell’esigenza di rivedere la legge 273, rendendo possibile l’adozione di un minore abbandonato rumeno per i cittadini rumeni residenti all’estero. In particolare Panait aveva dichiarato alla stampa rumena che Bucarest dovrebbe lavorare con i Paesi in cui risiedono le comunità più massicce di rumeni e con cui il Governo ha intenzione di concludere accordi per il monitoraggio della fase di post-adozione dei bambini rumeni.

Uno dei problemi del vecchio sistema adozioni rimaneva, infatti, la mancanza di informazioni sui figli adottivi. Una volta adottati dalle famiglie straniere, le autorità rumene non avevano più alcun aggiornamento sulla loro condizione. C’è un buco per i minori adottati tra il 1990 e il 1997, quando ancora la legge ammetteva le adozioni internazionali. Nella banca dati dell’ORA, è stato registrato solo il numero dei bambini adottati. Sarebbero tra i 16mila e i 20mila stando alle dichiarazioni riportate da Panait al quotidiano “Romania libera”, ma non si sa dove e come vivano con la loro famiglia adottiva.

Da qui l’esigenza di creare una Banca con i dati e le informazioni dei minori già adottati e di quelli adottabili.