Russia. Crisi demografica nel Paese, Putin lancia una mega-campagna da 7,2 miliardi di euro in 3 anni per il rilancio della natalità

Di fronte ai numeri che parlano di una graduale, ma inesorabile riduzione della popolazione, il presidente russo sta valutando misure per incentivare la nascita di nuovi bebè. Tra le misure allo studio: un bonus bebè da 150 euro al mese per le famiglie meno abbienti fino ai 18 mesi di vita

Anche la ‘grande madre’ Russia inizia a preoccuparsi del calo del tasso di natalità delle proprie famiglie: gli ultimi dati parlano infatti di un graduale, ma costante declino nel numero dei nuovi bebè dati alla luce. Per questo, il presidente Vladimir Putin ha pensato di ‘mettere una pezza’ al problema con una mega-campagna per l’incentivazione a fare figli che potrebbe costare alle casse dello Stato 7,2 miliardi di euro in 3 anni.

Mentre c’è chi grida allo scandalo e alle promesse populistiche pre-elettorali, emerge che tra le misure allo studio ci sarebbe il rilancio del bonus bebè di 150 euro per i nuclei familiari meno abbienti fino ai 18 mesi di vita del bimbo, ma pure i 6.500 euro per le madri che hanno dato alla luce il loro secondo o terzo figlio. In previsione anche aiuti di Stato per il pagamento degli interessi sul mutuo della casa.

Gli esperti, tuttavia, fanno notare che queste ipotesi cozzano contro una realtà sociale in cui la spesa pubblica è stata fortemente tagliata e in cui il problema demografico fa i conti, più che con la bassa natalità, con l’alta mortalità data da una qualità della vita ancora molto migliorabile: più qualità dei servizi medici e promozione di stili di vita più sani.

Da parte sua, il direttore dell’Istituto di demografia della Scuola Superiore di Economia, Anatoly Vyshnyevsky ha espresso seri dubbi sull’efficacia del nuovo pacchetto per aumentare la natalità. E ha spiegato che questa riduzione dei nuovi nati è dovuta al calo delle donne in età fertile, diretta conseguenza del crollo della natalità nei terribili Anni Novanta. Meno donne con figli 25 anni fa vorrebbe dire meno donne in età per diventare madri oggi.

Tra gennaio e ottobre, in Russia sono nati un milione e 420 mila bambini, il 10,7% in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. La riduzione naturale della popolazione in 10 mesi è stata pari a 115.000 persone. In pratica così è stata subito cancellata tutta la crescita del triennio 2013-2015, di cui andava tanto fiero il governo russo. “La riduzione andrà avanti forse per 15 anni”, sostiene Vyshnyevsky. Il motivo? Le donne tra i 18 e i 35 anni – ovvero l’età in cui si concentra il 90% delle maternità – erano 18,9 milioni nel 2016, saranno 16,9 milioni nel 2018 e scenderanno a 15 milioni nel 2024.

Fonte: La Stampa