Salerno. Progetto Panthakù.com. Una chiamata alla partecipazione attiva

Il progetto biennale di Ai.Bi, Panthakù.com vuole stimolare la comunità di quartiere a generare valore e capitale sociale, con un approccio partecipato e intergenerazionale

Dopo la conferenza stampa che si è tenuta martedì 9 maggio a Salerno, vediamo nel dettaglio Panthakù.com, progetto selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.

Stimolare la comunità di quartiere

Il progetto vuole stimolare la comunità di quartiere a generare valore e capitale sociale, attraverso la co-progettazione di attività e servizi realizzati spontaneamente, con un approccio partecipato e intergenerazionale, affinché il dialogo e la partecipazione siano sempre più vivi.

La conferenza stampa

“Panthakù.com è un progetto interessante non solo perché prosegue un percorso già avviato e che indubbiamente ha ottenuto importanti risultati con Panthakù. Educare dappertutto, ma perché è innovativo per il metodo che attuerà: lavorare sui quartieri co-progettando insieme grazie a tavoli di confronto e progettazione intergenerazionale per dare risposte ai bisogni che grandi e piccoli individueranno.” Ha dichiarato Paola De Roberto, Assessore Politiche Sociali e Politiche Giovanili del Comune di Salerno, durante la conferenza stampa di martedì 9 maggio. “Lavorare sui minori e per i minori è un dovere e il Comune di Salerno e il mio assessorato investono molto in progetti dedicati a loro, dobbiamo tutti sentirci chiamati a questa missione.”
Rossella Conte, Primo Collaboratore con Funzione Vicaria dell’IC Calcedonia, ha presentato così il progetto: “Dopo i successi che avevano avuto le attività di “Panthakù. Educare dappertutto”, quando ci è stata proposta questa nuova progettualità l’IC Calcedonia non poteva non cogliere questa come un’altra buona occasione da far vivere ai nostri alunni e alle loro famiglie. In questo caso c’è un pezzo in più che sarà anche l’apertura verso il quartiere. Siamo contenti di essere affiancati da tutti questi partner per i prossimi due anni, con Ai.Bi. capofila, sinonimo di garanzia.”
Domenico Credendino, Presidente Fondazione Carisal, ha poi aggiunto:  “La costruzione del partenariato e lo sviluppo di reti collaborative alla base del progetto consentiranno di mettere insieme diverse competenze e strategie condivise e agire concretamente per il contrasto della povertà educativa e la crescita della nostra Comunità.”

La comunità educante

L’obiettivo è quello di individuare, promuovere e coordinare attività, risorse aggregative e aiuto informale della comunità educante di quartiere.
La ‘comunità educante’, intesa come comunità locale di attori (famiglie, scuola, singoli individui, reti sociali, soggetti pubblici e privati), deve prendere consapevolezza della propria responsabilità educativa.
Al fine di valorizzare le risorse comunitarie e favorire la messa in rete delle stesse, si identificherà il quartiere come una “Piazza di Comunità Panthakù”, dove le persone si incontrano, si salutano, parlano e si scambiano idee, e il luogo fisico della piazza saranno tanti luoghi messi insieme.

Il progetto

L’intervento prevede, in collaborazione con gli 11 partner, un processo di graduale coinvolgimento attraverso:
Avvio della “piazza di Comunità” luogo di incontro e in cui saranno realizzate le attività di progetto.
Sensibilizzazione della comunità sul proprio ruolo educativo ed il suo coinvolgimento attraverso eventi e iniziative ricreative
Capacity building (formazione e scambio di buone pratiche) del privato sociale per consolidare la capacità di fare rete e rispondere ai bisogni, ed essere agente del cambiamento sociale.
Rafforzamento delle soft skills per genitori, minori, operatori sociali, docenti, attraverso attività laboratoriali, ricreative e sportive.