Scuola e figli adottivi. In Alto Adige con Ai.Bi. le Linee Guida per dirigenti e insegnanti

Uno strumento importante per supportare il lavoro del personale scolastico e il suo approccio ai bambini adottati

Quando la scuola incontra l’adozione: la scuola costituisce per i bambini sin dalla più tenera età l’ambiente formativo, di crescita e di socializzazione più rilevante. La scuola è quindi un luogo di grande importanza nel percorso di inserimento dei bambini e ragazzi adottati. Così, nel dicembre del 2014, il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e di formazione, ha pubblicato delle linee guida nazionali “per favorire il diritto allo studio degli alunni adottati”, che riguardano sia l’ambito amministrativo-burocratico dell’iscrizione, dei tempi d’inserimento e della classe di inserimento, che l’ambito comunicativo relazionale tra la scuola e le famiglie adottive.

In Alto Adige (Provincia Autonoma di Bolzano), tuttavia, delle linee guida sul tema erano state già stilate nel 2006. Con l’uscita del documento nazionale, quelle provinciali sono state conseguentemente adeguate. Nel 2017 si è costituito un gruppo di lavoro, coordinato dall’Ufficio per la Tutela dei minori e l’inclusione sociale, con rappresentanti delle rispettive Direzioni per l’Istruzione e la Formazione italiana, tedesca e ladina, del Servizio Adozioni Alto Adige e degli enti autorizzati per l’adozione internazionale Ai.Bi. – Amici dei Bambini e Amici Trentini, che dispongono di una sede locale in provincia di Bolzano.

Ne è nato uno strumento importante per supportare il lavoro del personale scolastico e il suo approccio alla casistica di ragazzi e bambini adottati, per supportarli al meglio verso un positivo inserimento che, nel caso delle adozioni internazionali, significa anche e anzi spesso il favorirne l’integrazione nel nuovo tessuto sociale.