Scuola. Una nuova compagna di banco: l’ intelligenza artificiale

Un sondaggio rivela che gli studenti sono interessati e fiduciosi nell’AI (Intelligenza Artificiale) ma hanno bisogno di una formazione adeguata. Il ministero dell’Istruzione sta lavorando a un piano per introdurla nella didattica e nelle competenze degli studenti

L’intelligenza artificiale (AI) è una delle sfide più importanti e stimolanti per la scuola del XXI secolo. Può offrire opportunità di apprendimento personalizzato, coinvolgente e innovativo, ma richiede anche una preparazione adeguata da parte dei docenti e degli studenti.
Questo è il messaggio che emerge da un sondaggio di YouTrend per il Centro Studi ImparaDigitale, che ha coinvolto circa 1.300 studenti in tutta Italia.

Il sondaggio

Secondo il sondaggio, la maggior parte degli studenti conosce l’AI, ma non sa spiegarla bene. Molti la usano per fare i compiti o per divertirsi, ma solo una minoranza lo fa in classe o su suggerimento dei professori. Inoltre, due studenti su tre guardano con fiducia all’AI, convinti che possa portare più benefici che rischi.
Questi dati mostrano che c’è un grande interesse e una grande curiosità verso l’AI, ma anche un forte gap di conoscenza che deve essere colmato. Per questo, il ministero dell’Istruzione sta lavorando alla revisione del Piano nazionale scuola digitale (Pnsd), che avrà un capitolo dedicato all’AI. L’obiettivo è quello di introdurre gli studenti alle competenze informatiche avanzate, ma anche di utilizzare l’AI per rendere la didattica più inclusiva e adatta alle esigenze di un mondo del lavoro in continua trasformazione.

Una formazione per i docenti

Per realizzare questa visione, però, non basta dotare le scuole di tecnologia. Bisogna anche formare i docenti a usarla in maniera efficace e innovativa. Come sottolinea la presidente di ImparaDigitale Dianora Bardi, “le scuole hanno acquistato molti hardware e pochi software, spesso senza avere un chiaro progetto di innovazione alla base. Così la formazione si è concentrata sull’utilizzo degli strumenti e questa base è stata fondamentale per proseguire la scuola anche durante il lockdown, insieme alla grande disponibilità dei docenti. Ma ora bisogna fare un passo ulteriore per permettere agli insegnanti di capire come sfruttare le enormi potenzialità di quella dotazione per creare una didattica innovativa, in grado di coinvolgere gli studenti con modalità nuove, in una strategia che definisca all’inizio finalità e bisogni”.
L’AI può essere un alleato prezioso per la scuola, ma solo se accompagnata da una formazione adeguata e da una consapevolezza critica. Solo così si potrà sfruttare il suo potenziale per rendere la scuola più inclusiva e adeguata al futuro.