Scuola. Niente voti sotto il 4: la decisione dell’Alto Adige

La scelta pedagogica dell’Alto Adige: eliminare i voti 2 e 3 dalla valutazione scolastica

In Alto Adige, è iniziato l’anno scolastico per circa 100mila ragazzi, tra alunni della scuola primaria e studenti della secondaria di primo e secondo grado. Una ripartenza anticipata rispetto al resto dell’Italia, dovuta alla scelta di avere una settimana di vacanza in più a novembre. Ma la vera novità di quest’anno è l’abolizione dei voti sotto il 4, introdotta da una legge provinciale che ha suscitato dibattito e polemiche.

Perché abolire i voti bassi?

La legge che elimina i voti 2 e 3 dalla scala valutativa scolastica è stata approvata lo scorso dicembre dalla Giunta della Provincia autonoma di Bolzano. L’obiettivo dichiarato è quello di favorire un approccio pedagogico più positivo e motivante, evitando di bocciare o penalizzare gli studenti con valutazioni troppo severe e difficilmente recuperabili.
La legge si basa sul presupposto che i voti bassi non abbiano alcun effetto educativo, ma anzi demoralizzino e scoraggino gli studenti, soprattutto quelli più fragili o con difficoltà di apprendimento. Inoltre, la legge intende uniformare i criteri di valutazione tra le diverse scuole e tra i diversi insegnanti, evitando disparità e arbìtri.
La legge si applica a tutte le scuole di ogni ordine e grado della provincia autonoma di Bolzano, sia statali che paritarie. La scala valutativa va ora dal 4 al 10, con il 6 come sufficienza. Il 4 viene considerato come un voto provvisorio, che richiede un recupero da parte dello studente. Il 5 viene considerato come un voto insufficiente, che comporta la bocciatura se non compensato da altri voti sufficienti.