Se il Coronavirus non frena le adozioni internazionali. Il caso della Romania con Amici dei Bambini

Liste di attesa quasi azzerate, tempi brevi. E con #Iorestoacasa con Ai.Bi. si può completare a distanza tutta la procedura pre-adottiva

C’è un Paese in cui il Coronavirus non ha frenato le adozioni internazionali. Si tratta della Romania. Ai.Bi. – Amici dei Bambini, ente autorizzato all’adozione internazionale e organizzazione nata da un movimento di famiglie adottive e affidatarie oltre trent’anni fa, ha infatti praticamente esaurito la lista d’attesa per il Paese dell’est europeo: al momento sono sette le coppie che aspettano di incontrare il proprio figlio e, di queste, cinque sono già state ufficialmente abbinate, mentre una sesta lo sarà a breve.

Coronavirus e adozioni internazionali in Romania: Ai.Bi. continua a lavorare

Dall’inizio del 2020, anno segnato dall’immobilità dovuta all’epidemia da Coronavirus, sono già due le adozioni completate da Ai.Bi. – Amici dei Bambini in Romania, per altrettante coppie. Dalla riapertura delle adozioni nel Paese, in totale sono state 22 le coppie che hanno adottato grazie ad Ai.Bi. La Romania risulta essere una nazione virtuosa, in termini di iter adottivi, anche in quanto a tempi di attesa: a partire dalla data del conferimento dell’incarico ad Ai.Bi. si può riuscire a completare il percorso adottivo in 12-24 mesi, la tempistica più breve in assoluto rispetto a tutte le altre località in cui l’organizzazione opera nel mondo.

Romania e adozioni internazionali: cosa sapere

Certo, va detto che l’adozione internazionale in Romania è un procedimento che non tutti possono seguire: i criteri previsti dalle normative vigenti limitano infatti alle sole coppie di nazionalità rumena regolarmente residenti in Italia o alle coppie di cui almeno uno dei due coniugi sia di nazionalità rumena la possibilità di adottare nel Paese.

La procedura attuale prevede che gli abbinamenti vengano indicati dall’Autorità Nazionale per la Protezione dei Diritti del Minore e per l’Adozione (ANPDA) rumena, con un mese di tempo per l’invio alla stessa Autorità Centrale dell’autorizzazione al proseguimento dell’iter e della Lettera di Garanzia prodotta dalla Commissione Adozioni Internazionali. Quest’ultima è un documento con cui la Commissione Adozioni Internazionali italiana garantisce alla sua corrispondente rumena che il minore, una volta adottato in Italia, avrà gli stessi diritti di qualsiasi figlio biologico delle coppie italiane.

Comunque sia anche queste notizie che arrivano “da est” sono un segnale che, nonostante una pandemia che sta bloccando praticamente tutto il globo, la solidarietà e l’accoglienza non si fermano. Anche la CAI – Commissione Adozioni Internazionali, sta vagliando, lavorando con le autorità centrali dei Paesi d’origine, la possibilità di “corsie preferenziali” per tutte le coppie adottive che si trovano ad affrontare le fasi conclusive dell’iter nella contingente situazione di “lockdown”.

Proprio per gli stessi motivi, per non fare perdere tempo prezioso alle coppie in questo momento complicato, Ai.Bi. – Amici dei Bambini ha provveduto a una riorganizzazione interna in modo da poter fornire “a distanza” tutte le proprie attività formative e informative necessarie a completare le procedure pre-adottive, con la campagna “#Iorestoacasa con Amici dei Bambini”.

Per maggiori info: https://www.aibi.it/ita/io-resto-a-casa/