Seminario italo-brasiliano: con la nuova legge brasiliana potrebbero aumentare le adozioni

Brasile GuermaniSi chiude oggi a Roma la cinque giorni del seminario congiunto italo-brasiliano “Iniziative condivise per la promozione del benessere dell’infanzia. L’adozione internazionale quale strumento di sussidiarietà”. Si tratta dell’incontro conclusivo del progetto di formazione e scambio di esperienze fra gli operatori brasiliani degli Stati brasiliani di Minas Gerais, Bahia e San Paolo e gli operatori italiani. L’evento è stato realizzato in collaborazione con la Commissione per le Adozioni Internazionali (CAI) e l’Istituto degli Innocenti e l’Agenzia regionale per le adozioni internazionali – ARAI della Regione Piemonte.

Cinque giorni di lavori con conferenze, dibattiti, tavole rotonde e scambio di esperienze a cui hanno partecipato giudici minorili e politici, docenti universitari, giuristi, psicologi, assistenti sociali e rappresentanti degli enti autorizzati.

Il Brasile è il quinto Paese di origine dei minori adottati dalle famiglie italiane nel 2009 (dopo la Federazione Russa, l’Ucraina, l’Etiopia e la Colombia). Nei prossimi anni potrebbe aumentare il numero delle adozioni visto quanto stabilisce la nuova legge brasiliana, entrata in vigore lo scorso 3 novembre.

Per legge viene stabilito, infatti, il termine massimo entro il quale il bambino può essere assistito in istituto: due anni. Nel testo si stabilisce che nel periodo di permanenza del minore nelle strutture di assistenza le autorità locali, in collaborazione con i servizi territoriali, dovranno realizzare un “piano di vita individuale“ per ogni bambino affinché sia garantito il suo inserimento in famiglia (di origine o adottiva).

Spetta al Potere Giudiziario e alle autorità per l’infanzia – sia federali che statali – la responsabilità di promuovere il reinserimento familiare dei minori ospiti delle strutture di assistenza e, laddove non sia possibile, di favorirne l’adozione. Inoltre ogni sei mesi deve essere verificato lo status giuridico dei bambini assistiti nelle strutture pubbliche e private.

Con queste misure si intendono contrastare le cause principali della permanenza in istituto dei minori, ovvero la mancanza di informazioni sulla condizione giuridica di bambini e adolescenti e conseguentemente di piani di vita.

Nel corso del suo intervento, il presidente di AiBi Marco Griffini ha messo in evidenza come l’adozione internazionale in Brasile sia diventata un modello che dovrebbe essere seguito dagli altri Paesi di origine dei minori. “Regolamentare l’adozione con ottime leggi che prevedono procedure efficienti e la preparazione dei suoi operatori é il segno di come un Paese voglia bene ai propri bambini. In questo modo dimostra, infatti, che il futuro dell’infanzia abbandonata é superiore al concetto di nazione.” ha dichiarato Griffini.