Senato: interpellanza di Giovanardi su corretto funzionamento della Commissione Adozioni Internazionali

senato 200Legislatura 17 Atto di Sindacato Ispettivo n° 2-00213

Atto n. 2-00213

Pubblicato il 16 ottobre 2014, nella seduta n. 333

GIOVANARDI- Al Presidente del Consiglio dei ministri. –

Premesso che, per quanto risulta all’interpellante:

come riportato da notizie di stampa il numero dei bambini adottati all’estero è crollato dagli oltre 4.000 del 2011 ai circa 2.000 del 2014;

ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica 8 giugno 2007, n. 108, la Commissione per le adozioni internazionali deve essere presieduta dal Presidente del Consiglio dei ministri o dal Ministro delle politiche per la famiglia;

attualmente la stessa Commissione è presieduta dal consigliere di Cassazione dottoressa Silvia della Monica, in base ad un decreto del Presidente del Consiglio dei ministri emesso in data 17 aprile 2014, con cui il Presidente del Consiglio dei ministri le ha delegato le funzioni di Presidente;

il Presidente del Consiglio dei ministri, un Sottosegretario alla Presidenza da lui delegato devono mantenere un ruolo attivo o quanto meno di controllo dell’attività della Commissione, in ottemperanza alla vigente normativa che ha previsto e delineato una duplice competenza in capo ad un organo meramente politico (Presidente del Consiglio dei ministri o componente del Governo) posto alla presidenza della stessa commissione e dotato di poteri di impulso e controllo, ed ad un organo tecnico (con specifiche competenze nel campo della giustizia minorile) con attribuzioni più propriamente gestionali;

invece, allo stato attuale, l’attività della commissione sembra essere gestita dal citato consigliere in assoluta autonomia, in evidente contrasto con il riparto delle competenze previsto dalla normativa vigente, con una totale assenza del ruolo politico di titolarità dell’Esecutivo;

inoltre non è dato conoscere quali siano le specifiche competenze maturate nel campo della giustizia minorile in grado di legittimare la nomina della stessa dottoressa Silvia della Monica anche a vice presidente della Commissione;

peraltro i provvedimenti di nomina dei funzionari esperti non risultano motivati rispetto alla scelta “tra persone di comprovata esperienza nella materia oggetto della legge sull’adozione” richiesta dall’art. 4, comma 1, lett. n), del decreto del Presidente della Repubblica 8 giugno 2007 n. 108;

pertanto, gli atti formali della Commissione sottoscritti dal consigliere con la qualifica di vice presidente potrebbero risultare emessi in assenza delle competenze tecniche specificamente previste dal regolamento;

in ogni caso, i poteri delegati al consigliere appaiono esercitati attraverso una maggioranza di atti formali della Commissione nei quali il vicepresidente, facente funzioni di presidente in virtù della delega, si qualifica impropriamente proprio come “presidente”;

inoltre la competenza circa le decisioni facenti capo alla Commissione sono propriamente di un organo collegiale, mentre risulta che la Commissione si sia riunita una sola volta, in data 27 giugno 2014, e che non abbia mai né approvato né ratificato i numerosi provvedimenti adottati dal presidente-vicepresidente;

nonostante gli enti autorizzati rappresentino nella materia delle adozioni internazionali uno strumento operativo di fondamentale importanza e di interfaccia fra la commissione, da una parte, e le autorità straniere e le famiglie adottanti, dall’altra, le recenti visite in Italia delle delegazioni di Paesi stranieri si sono svolte, diversamente dalla prassi consolidata nel passato, senza il coinvolgimento degli enti stessi e senza l’organizzazione di incontri con i bambini originari di quei Paesi e le loro nuove famiglie;

infine, contrariamente a quanto dichiarato e sottoscritto dal presidente nell’ultimo rapporto statistico della Commissione su “come gioverebbe alimentare la collaborazione e lo scambio tra la CAI e gli enti autorizzati, in un clima di reciproca fiducia”, gli enti operano attualmente senza conoscere il contenuto delle trattative svolte tra la Commissione e le delegazioni dei Governi del Burundi e della Cambogia con cui risulta che siano stati stipulati nuovi accordi bilaterali e attendono da lungo tempo che la Commissione rilasci le attestazioni necessarie per il riaccreditamento presso le autorità straniere di alcuni Paesi,

si chiede di sapere:

quali siano i titoli, le attribuzioni e le specifiche competenze maturate nel settore della giustizia minorile e nel settore delle adozioni internazionali che abbiano legittimato la nomina della presidente-vicepresidente consigliere della Monica al vertice della Commissione per le adozioni internazionali, nonché quali siano i titoli, le attribuzioni e le specifiche competenze che abbiano legittimato la nomina degli altri membri “esperti” della Commissione che, ai sensi dell’art. 4 del citato decreto del Presidente della Repubblica, devono essere “scelti tra persone di comprovata esperienza nella materia oggetto della legge sull’adozione”, con particolare riguardo alla nomina e al ruolo operativo svolto dalla dottoressa Donatella Piazza quale membro esperto della commissione;

se sia legittimo che il citato consigliere sottoscriva gli atti di competenza della Commissione qualificandosi a volte come presidente e a volte come vice presidente, e quale sia il ruolo di impulso e/o di controllo effettuato dall’Esecutivo riguardo all’attività della stessa Commissione;

se risulti o meno che i membri della Commissione siano stati convocati e si siano riuniti in occasioni ulteriori rispetto alla data di venerdì 27 giugno 2014 e se dunque gli atti e le decisioni formali della Commissione negli ultimi mesi a firma della presidente-vicepresidente della Monica siano o meno, alla data odierna, il frutto di decisioni collegiali della Commissione;

se corrisponda a verità che il rapporto tra autorità dei Paesi di origine dei bambini e la Commissione siano gestiti personalmente dal presidente-vicepresidente, senza mai, ad oggi, alcun coinvolgimento degli enti, previsto sia dalla legge che dalle linee guida della stessa Commissione e garantito in passato anche attraverso incontri preparatori tra Commissione ed enti;

se corrisponda a verità che, diversamente dal passato, quando alle delegazioni di questi Paesi in visita in Italia venivano fatti incontrare famiglie adottanti e i bambini adottati, nessun incontro sia stato organizzato dall’attuale Commissione tra queste delegazioni, le famiglie e i bambini;

che cosa intenda fare il Governo per ristabilire il rispetto del dettato del decreto del Presidente della Repubblica 8 giugno 2007, n. 108, valorizzare il ruolo degli enti e garantire un regolare svolgimento dei lavori della Commissione per le adozioni internazionali.

fonte Senato