Siria, migliaia i bambini uccisi dall’inizio del conflitto

bambino bomba siria200Della Siria non si sente quasi più parlare, nei telegiornali, ma lì si continua a morire ogni giorno. E la conta più drammatica è quella dei bambini che hanno perso la vita dall’inizio del conflitto, nel 2011: 11.420 minori al di sotto dei 17 anni, secondo il rapporto “Stolen Futures” (letteralmente, “Futuri rubati”), stilato dalla Oxford Research Group e riportato in anteprima italiana da La Stampa. Lo studio si basa sui dati forniti da Ong siriane come Center for Statistics and Research, Syria Tracker, Syrian Network for Human Rights e Violations Documentation Center.

A tornare alla mente sono innanzitutto le immagini dei 128 bambini che furono soffocati dai gas nell’attentato di Ghouta dell’agosto scorso, la cui atroce morte innescò tali tensioni a livello internazionale, che per un soffio non sfociarono in un conflitto mondiale. Ma i numeri dicono che 7 bambini su 10 sono stati uccisi dall’esplosione di mortai, razzi e artiglieria, mentre 1 su 4 è rimasto vittima di proiettili; tra questi, ben 764 sono stati giustiziati sommariamente, 112 dopo aver subito torture. Numeri che farebbero rabbrividire anche il più cinico dei commentatori. Perché le esecuzioni dicono di una fredda, consapevole e determinata violenza contro i più piccoli e indifesi, che la coscienza umana non dovrebbe nemmeno arrivare a concepire.

In Siria, i bambini rappresentano il 45% della popolazione: una percentuale consistente, che invece di farne una forza su cui investire per il futuro del paese, li espone in tutta la loro debolezza, quali facili vittime di questo orrendo conflitto.

Scorrendo le statistiche del report, emergono anche dati relativi alla mortalità fra i minori di età e sesso diversi: se sotto ai 13 anni non si notano grosse differenze, nella fascia di età racchiusa fra i 13 e i 17 anni, i numeri dicono che per ogni bambina morta, muoiono ben 4 bambini. Differenziazioni che forse, rispetto all’immensità di una tragedia di cui al momento non s’intravvede la fine, lasciano il tempo che trovano.