Slovacchia: la finta gravidanza di una minore blocca le adozioni internazionali verso l’Italia

slov 100Mamma sono incinta!”.

Due sorelle di origine rom, Julka di 14 anni e Jolka di 15, adottate anni fa da una famiglia di un piccolo paesino siciliano, hanno voluto fare uno scherzo alla madre naturale dicendole che Jolka era incinta e che erano entrambe sulla cattiva strada.

La notizia è stata prontamente riportata sul quotidiano Plus 1 Den, che ha persino pubblicato le foto delle ragazzine a volto scoperto. La vicenda è diventata così un caso nazionale, creando sgomento presso l’opinione pubblica e investendo anche il mondo della politica con la questione delle adozioni internazionali. Così, proprio nel giorno in cui la Russia scendeva in piazza per chiederne a gran voce l’estensione del divieto a tutti i paesi (già adottato nei confronti degli USA per la morte di Maksim in Texas e per reclamarne il rimpatrio del fratello), la Slovacchia decideva di sospenderle, questa volta verso l’Italia.

Lo ha deciso sabato 2 marzo il Ministro del Lavoro e degli Affari sociali slovacco Jan Richter (del partito Smer, dei socialdemocratici) che ha temporaneamente bloccato le adozioni dei bambini in Italia, sollecitando il rispetto delle regole. Il governo slovacco ha dichiarato di voler rendere più severe le condizioni per le adozioni all’estero, e di pretendere che su ogni minore adottato siano inviati regolarmente i rapporti del caso dal Paese in cui è avvenuta l’adozione. La sospensione durerà fino a quando saranno adempiute le condizioni su cui Bratislava si sarebbe accordata con Roma a metà febbraio.

La tv pubblica ha in seguito smentito la notizia della gravidanza della minore, trasmettendo un ampio servizio “riparatore” nel quale si chiariva che si era trattato di uno scherzo delle ragazzine alla madre e dichiarando che le sorelle vivono in un’atmosfera serena e che stanno bene… ma il danno ormai era già stato fatto.

Alcuni media slovacchi hanno gestito questa vicenda in modo inaccettabile, dando credito a notizie non verificate, aggredendo brutalmente la vita della famiglia ed esponendo la stessa immagine delle ragazze in violazione dei basilari principi di riservatezza. Un giornalista slovacco della televisione JOY si è addirittura presentato nel luogo di residenza affermando di essere il padre biologico delle due ragazze: questo è per la nostra normativa un reato, per il quale è stata sporta denuncia alle forze dell’ordine. L’Ambasciata d’Italia a Bratislava ha ripetutamente chiesto alle autorità competenti un autorevole e urgente intervento per la tutela dell’immagine e della riservatezza delle ragazze e della loro famiglia”. Ha dichiarato la vice presidente della Commissione Italiana per le Adozioni Internazionali, Daniela Bacchetta.

Tra il 2002 e il 2011 sono stati adottati in Italia nel complesso 255 bambini slovacchi. Gli enti italiani autorizzati a lavorare in Slovacchia erano, fino al 2010, l’associazione Famiglia e Minori e l’ente pubblico ARAI-Agenzia Regionale del Piemonte. Dopo la cancellazione nel 2010 dell’associazione Famiglia e Minori dall’albo degli enti autorizzati, L’Autorità Centrale italiana ha ritenuto che la collaborazione tra Italia e Slovacchia potesse positivamente continuare tramite l’attività dell’ente pubblico ARAI.

(Fonte: lavoce.sk)