Sri Lanka: 28 civili tamil uccisi nei bombardamenti governativi

Tra venerdì e sabato almeno 28 civili tamil sono stati uccisi dai bombardamenti dell’artiglieria governativa sulla ‘zona di sicurezza’ nel nord-est dello Sri Lanka.

Lo riferiscono fonti mediche locali, spiegando che negli stessi due giorni almeno altri 1760 civili sono stati feriti e che il bilancio dei morti degli ultimi attacchi potrebbe essere anche più elevato. Secondo il sito filo-ribelle TamilNet, sarebbero 60 gli sfollati uccisi negli ultimi due giorni nella ‘safe zone’ a nord di Mullaitivu.
Secondo i dati raccolti dalle Nazioni Unite, che accusano il governo di Colombo di bombardare i campi profughi nella ‘zona di sicurezza’ e le Tigri tamil (Ltte) di impedire ai civili di lasciare la zona usandoli di fatto come scudi umani, negli ultimi tre mesi almeno 4.500 civili sono morti sotto le bombe, e 12 mila sono rimasti feriti.
Sono ancora più di 100 mila gli sfollati intrappolati nell’ultimo lembo di territorio sotto controllo delle Tigri tamil: un tratto di costa di 20 chilometri quadrati che ormai coincide con la ‘safe zone’ dichiarata dallo stesso governo singalese.
Mentre in tutta Europa si susseguono le manifestazioni della diaspora tamil – ieri a Parigi hanno sfilato in 11 mila – per chiedere la fine dei bombardamenti governativi, il governo britannico sta insistendo con quello dello Sri Lanka perché accetti una tregua umanitaria per consentire l’evacuazione dei civili. Ma da Colombo finora sono arrivate solo risposte negative.

(fonte: Peacereporter)