Sri Lanka: accusato di propaganda filo-tamil. Espulso portavoce UNICEF

Il governo dello Sri Lanka ha accusato James Elder, portavoce dell’Unicef, di aver condotto delle attivita’ di “propaganda” a sostegno dei ribelli Tigri Tamil, ordinando l’espulsione del funzionario dal Paese.
L’organizzazione delle Nazioni Unite ha risposto prontamente esprimendo la propria indignazione per le accuse mosse contro Elder.
“Siamo estremamente sconcertati per le accuse che respingiamo senza dubbi”, ha affermato Sarah Crowe, capo del dipartimento regionale per le comunicazioni dell’Unicef.
Il ministro degli Esteri Palitha Kohona, ieri, aveva accusato Elder di essere “parziale” nei confronti delle Ltte (l’Esercito di liberazione delle Tigri Tamil) in lotta da decenni con il governo centrale. “Elder ha fatto propaganda a favore dell’Ltte”, ha spiegato Kohona. “E’ inaccettabile. I funzionari Onu devono essere imparziali e il governo non sta vedendo con molta chiarezza questo aspetto. Verso la fine del conflitto, Elder ha inoltrato un comunicato, non basato su un fatto, ma su quanto riferito dall’Ltte” ha spiegato.
Mentre Colombo parlava di vittoria sui ribelli, dopo l’offensiva finale avvenuta lo scorso maggio, Elder raccontava “l’inferno inimmaginabile” sofferto dai bambini coinvolti nel conflitto. Ad aprile il portavoce dell’Unicef aveva riportato la notizia di centinaia di bambini uccisi nel corso della battaglia, rivelando le condizioni terribili vissute da moltissimi minori. Ma il governo ha sempre smentito che durante i combattimenti vi siano stati morti tra i civili.
Il trattamento rivolto ad Elder, secondo l’organizzazione internazionale Human Rights Watch, e’ completamente in linea con quello mostrato recentemente nei confronti di alcuni giornalisti e di altri funzionari di Ong costretti a lasciare l’isola.