Sri Lanka, Boyle: preoccupante la condizione dei tamil

(Colombo) Francis Boyle, noto esperto di diritto internazionale, fa un’analisi della situazione in Sri Lanka, all’indomani della sconfitta delle Tigri Tamil.

Di seguito riportiamo un estratto del discorso di Boyle all’emittente radio Californiana, ripreso dal portale di informazione Peacereporter.it:

“In queste ore l’esercito sta conducendo esecuzioni sommarie, sta impedendo l’arrivo di aiuti umanitari ai sopravvissuti rinchiusi in campi di concentramento, sta rimuovendo sul terreno le prove dei suoi crimini: diecimila civili massacrati in quattro mesi! Peggio che a Srebrenica, dove morirono ottomila persone.

Il governo dello Sri Lanka sta violando il diritto umanitario internazionale, dopo essersi macchiato di gravi crimini di guerra e contro l’umanità. Rajapakse dice di aver salvato i civili, ma la realtà è che prima li ha indotti a rifugiarsi in massa nella No Fire Zone, poi ha tagliato i rifornimenti di cibo, acqua e medicine e infine li ha bombardati.

Decenni di apartheid e razzismo contro i tamil. Fin dall’indipendenza del 1948 – continua il professor Boyle – i governi singalesi hanno portato avanti nei confronti della minoranza tamil una politica di apartheid ispirata dalle peggiori pulsioni razziste: dopo la seconda guerra mondiale, in Sri Lanka come in India, le classi dirigenti appartenenti alla maggioranza della popolazione di origine ariana hanno sempre considerato come inferiori i tamil, popolazione indigena di origine dravidica e dalla pelle più scura.