Sri Lanka: combattimenti nel nord, si teme strage di civili

(Colombo) Pesanti bilanci di vittime e feriti tra i civili nei combattimenti in corso nel distretto di Mullaitivu, è quanto temono le Nazioni Unite.

Si stima infatti che tra i circa 300.000 civili siano intrappolati negli scontri nell’ultima parte di territorio rimasta sotto controllo delle ‘Tigri per la liberazione della patria tamil’ (Ltte) incalzate dall’esercito.

Fonti delle Nazioni Unite hanno riferito di essere al corrente di almeno 31 vittime civili nei combattimenti nel fine settimana a Mullaitivu, l’ultima base dei ribelli conquistata dall’esercito, mentre fonti sanitarie del distretto di Kilinochchi, la ‘capitale’ dei ribelli tamil conquistata il 2 gennaio, hanno detto a organi di informazione internazionale che nei combattimenti delle ultime settimane sono rimasti uccisi 150 civili e più 650 sono stati feriti; la stessa fonte ha aggiunto che 27 persone sono rimaste uccise lunedì e 76 ferite quando i colpi di artiglieri hanno colpito due ospedali nel distretto di Mullaitivu.

Intanto il sito Tamil Net, vicino alla ribellione tamil, riferisce di “più di 300 vittime e molte centinaia di feriti” sotto “inumani sbarramenti di artiglieria contro le zone di sicurezza popolate dai civili”. Sempre sul sito si sottolinea la grave situazione degli sfollati, riportando testimonianze da Undaiyaarkaddu, nel distretto dove sono in corso i combattimenti, secondo cui “a circa 400.000 persone è stato ordinatori raggrupparsi in un area di 30 chilometri quadrati. Una parte del territorio è fatta di paludi e giungla,così le persone si sono radunate nei tratti con foreste di palme da cocco e sono lì senza alcun sostegno e senza cibo, con il rischio di essere attaccati anche se si tratta di una ‘zona di sicurezza’” ; in queste condizioni i feriti non potranno essere curati e rischiano di morire. Le forze governative hanno respinto le informazioni e le cifre diffuse dal sito tamil bollandole come “propaganda”. Nessuna di queste affermazioni può essere confermata da fonti indipendenti sul posto, ma che il prezzo pagato dai civili sarà certamente altissimo è convinzione diffusa.

(fonte: Misna)