Stati Uniti: adottare un bambino migliora la qualità della vita di una coppia sterile

Uno studio, pubblicato recentemente nell’ultimo numero di Acta Obstetricia et Gynecologica Scandinavica, rivela che le coppie che decidono di adottare, dopo aver tentato senza successo trattamenti per combattere la sterilità, hanno raggiunto un ottimo livello di qualità della vita.

Ricercatori svedesi hanno comparato il livello di benessere psicofisico di vari tipi di coppie: quelle che hanno tentato il concepimento (fallendolo) in vitro, quelle che sono riuscite con questa tecnica ad avere figli e le coppie che dopo aver fallito il trattamento, hanno deciso successivamente di adottare.

Le coppie che si sono sottoposte al trattamento in vitro sono state seguite per ben 5 anni dopo le cure, valutando i parametri di benessere psicologico e affettivo.

Un’ottima qualità della vita è stata rilevata sulle coppie che dopo aver fallito con il trattamento in vitro hanno adottato, mentre valori molto bassi sono stati rilevati su quelle coppie che dopo gli esiti negativi del trattamento non hanno tentato un percorso adottivo.

“Questo evidenzia che il benessere di una coppia è strettamente connesso ai bambini, sia che siano state gravidanze spontanee, sia che si tratti di affido o adozioni”, ha dichiarato quindi Marie Berg, professoressa alla Sahlgrenska Academy, Università di Gothenburg.

Il risultato mostra che considerare l’adozione da parte di una coppia, nel momento in cui si intraprende un aiuto medico per trattare la sterilità, è possibile o ancor meglio consigliabile ora che si è compreso e studiato che l’adozione incrementa la qualità della vita. Anche se oggi, negli Stati Uniti, purtroppo, il percorso dell’adozione viene preso in considerazione solo dopo il fallimento del trattamento in vitro.