Storia di un’adozione speciale: tre fratelli e tanta allegria

famiglienumeroseLuis, Diogo e Viviana sono tre bambini brasiliani arrivati da pochi giorni in Italia con la loro famiglia; fin dal primo momento hanno portato una ventata di allegria nella casa di Carmela e Carmelo Conti a Eboli (Salerno). Per la famiglia Conti non c’è stato nessun dubbio quando la proposta di abbinamento è stata quella di tre fratelli. Eppure la maggior parte delle famiglie non la pensa così se si considera che la Conferenza di Diritto Privato de l’Aja ha esortato i Paesi di accoglienza a promuovere l’adozione di bambini con “bisogni speciali”, ovvero bambini che appartengono a gruppi di fratelli, minori con problemi di comportamento o con un’incapacità fisica o mentale, bambini con più di 7 anni.

Abbiamo chiesto alla neo-mamma Carmala Conti di raccontarci questa storia di adozione.

Come è avvenuto l’incontro con i vostri tre figli?

Eravamo da 24 ore in Brasile, il giorno successivo al nostro arrivo, il 10 agosto 2009, abbiamo incontrato i nostri bambini nelle aule del Tribunale di Belem. E’ stato un momento molto emozionante per tutti, soprattutto per il fratello più grande, Luis, che sembrava non sperare più nel sogno di avere una famiglia tutta sua. Quel giorno in Brasile si festeggiava la Festa del Papà: per mio marito è stato davvero un modo unico per celebrare per la prima volta questa ricorrenza.

Come vi hanno accolto?

Ci sono corsi incontro e ci hanno stretto in un lungo abbraccio. Fin dal primo momento ci siamo sentiti una famiglia. Nei due mesi che abbiamo trascorso insieme in Brasile, da agosto ad ottobre, abbiamo avuto subito la possibilità di entrare in sintonia con loro. Il piccolo è il più vivace, mentre il maggiore è quello che si è dimostrato dal primo istante molto affettuoso. Diogo sapeva già dire “mamma” e “papà” dal primo incontro.

Le attese sono state lunghe, come le avete superate?

Prima che iniziasse la nostra avventura, non era ancora stato definito lo stato di adottabilità dei nostri bambini. Di fatto erano abbandonati da molto tempo, ma i loro familiari non avevano rinunciato ad esercitare la patria podestà. Quando sono finalmente diventati adottabili, non è passato un giorno senza che pensassimo al momento del nostro incontro.

Se volesse lanciare un messaggio agli aspiranti genitori adottivi cosa direbbe?

Di fare come noi e non farsi spaventare dall’idea di adottare tre bambini. Da un certo punto di vista può essere una decisione faticosa quella di accogliere tre fratelli: oltre all’impegno economico, può essere complicato dare la giusta attenzione a tutti e tre. Sono bambini con esigenze diverse: uno ci chiede di aiutarlo a fare i compiti, l’altro di giocare con lui, l’altro di insegnarli nuove parole. Tutto contemporaneamente….ma è qualcosa che percepisci solo nelle prime settimane perché poi l’allegria dei bambini ti travolge e fa dimenticare qualsiasi difficoltà. Basta pensare che dall’altra parte del mondo ci sono tre fratelli che sognano solo di avere una famiglia. La loro famiglia.