Storie di ordinario razzismo: Burundi

pict_20080905PHT36324Ennesimo e drammatico caso di violenza nei confronti di un bambino albino. Questa volta è avvenuto in Burundi, nella provincia di Cankuzo nella parte orientale del Paese, dove una donna e il suo bambino sono stati attaccati con bombe a mano e coltelli. Lo riporta oggi il quotidiano “Avvenire”.

Sull’uccisione degli albini si è sviluppato un macabro mercato: trafficanti e sedicenti stregoni vendono parti del corpo degli albini, soprattutto di bambini, per riti di stregoneria. Negli ultimi due anni in Tanzania sono stati uccise oltre 50 persone albine. Gli stregoni locali ritengono che alcune parti dei corpi degli albini portino fortuna in amore, negli affari e in generale nella vita.

Il capo della polizia di Canzuko ha raccontato che madre e figlio «sono stati uccisi intorno a mezzanotte da una banda di criminali che li hanno sorpresi nella loro casa mentre dormivano. Terribili le sevizie a cui è stato sottoposto il bambino. Al bambino sono stati tolti gli occhi e tagliata la lingua mentre alla giovane donna sono stati tagliati i seni».

La polizia locale sta cercando di capire chi siano gli aggressori che, secondo le autorità locali, potrebbero anche essere fuggiti nella vicina Tanzania. Proprio in questo Paese dal 2007 sono stati assassinati e mutilati al meno 53 albini. Anche in Burundi l’uccisione degli albini sta diventando una piaga diffusa; sarebbero circa 500 le persone dalla pelle bianca su una popolazione di circa otto milioni di abitanti.

In molti Paesi africani stanno nascendo associazioni e network di persone albine che chiedono di essere protette dalla superstizione e che rivendicano i loro diritti. La “Tanzania albino society” ha lavorato attivamente negli ultimi due anni per portare alla luce il fenomeno dei trafficanti di organi.