Subito una lunga vacanza di Pasqua per gli studenti della scuola primaria

È la proposta della scrittrice Susanna Tamaro: concedere ai bambini delle elementari una lunga vacanza, per aiutare le famiglie in grande difficoltà e non costringere i più piccoli a ore davanti a uno schermo

Non mancherà di suscitare discussione la lettera scritta sul Corriere della Sera dalla scrittrice Susanna Tamaro al Ministro della Pubblica Istruzione Patrizio Bianchi, in cui propone una lunga vacanza di Pasqua per i bambini della primaria.

Una situazione insostenibile per le famiglie

L’idea nasce dalla situazione di fatto, che ha già portato alla decisione di sospendere le lezioni in presenza, creando le difficoltà che ben conoscono tutte le famiglie. Difficoltà acuite per chi ha più figli (e non abbastanza computer né stanze per fare lezione da soli), per chi abita in territori nei quali la connessione non è ottimale, per chi a sua volta lavora in smart working e per chi, invece, lavorando in presenza, deve chiedere forzatamente le ferie.
L’alternativa è chiedere aiuto ai nonni, con la conseguenza di aumentare i rischi di quel contagio che si vuole evitare.

Da tutte queste considerazioni nasce la domanda che si pone la Tamaro: “Abbiamo davvero bisogno di costringere i bambini alla Dad, creando una situazione di ulteriore stress”?

Più danni che benefici

Tamaro sottolinea come esistano ormai decine di studi che hanno certificato i danni che possono fare le molte ore passate davanti a uno schermo, unite all’impossibilità di “imparare davvero qualcosa in modalità virtuale nella prima infanzia”. Ma i dubbi della scrittrice sono legati anche al mezzo stesso dato in mano a bambini di 6 – 7 anni, per i quali un tablet diventa una “tentazione” a cui sarà sempre più difficile rinunciare.

Quale può essere, allora, una possibile soluzione a tutto questo? Seguendo l’esempio di quegli studi di lunga durata che ben sanno quando le pause siano fondamentali per assimilare davvero una tecnica o un movimento, Susanna Tamaro propone come scelta “pedagogicamente, umanamente ed economicamente saggia”: concedere una lunga vacanza di Pasqua anticipata ai bambini delle scuole primarie.

Qualcosa di simile a quello che si fa durante l’estate, assegnando ai bambini compiti da fare a casa e ricontrollare una volta che si tornerà a scuola. Conclude la sua lettera la Tamaro: “Intorno a me vedo ormai solo famiglie immerse in un’assoluta disperazione e prossime al crollo per l’incapacità di gestire le troppe problematiche create dal prolungarsi dell’emergenza. Il buonsenso ha un volto umile e forse per questo viene raramente preso in considerazione, eppure non è forse in momenti come questi che bisognerebbe avere il coraggio di prendere decisioni dettate da una saggia ragionevolezza?