Superata l’emergenza, la scuola torna a bocciare: gli ultimi dati

Le bocciature nell’anno scolastico 2020-21, riferite alla scuola superiore sono state l’8,3%: più bravi gli studenti dei licei rispetto a quelli degli indirizzi tecnici e professionali

Scuola di élite o scuola di popolo? Scuola dove è necessario apprendere e dimostrarlo per passare alle classi superiori, o dove è sufficiente la presenza per “staccare” il biglietto della promozione? Scuola per tenere occupati i ragazzi e permettere ai genitori di poter andare al lavoro senza la preoccupazione di doverli custodire per tutta la giornata, o per formare il futuro dei ragazzi all’impegno e alla consapevolezza? Un caleidoscopio di idee, di comportamenti, di situazioni diverse, di necessità varie. La scuola si può considerare una piccola società dove ci si confronta, si interagisce, ci si aiuta a superare le reciproche difficoltà, con la speranza che ognuno faccia la sua strada per raggiungere i propri obiettivi. Nella scuola vengono vissute, anche se in modo protetto, le problematiche oggettive della società.

In questi ultimi anni, dove il Covid ha inciso così fortemente su tutte le attività umane e sociali, la scuola non è rimasta immune.
Ora, dopo una prima fase emergenziale in cui l’insegnamento si è dovuto misurare con lo sviluppo della pandemia che ha creato tante difficoltà sia agli studenti che ai docenti, i dati ministeriali più recenti, riferiti all’anno scolastico 2020-21, pubblicati da Orizzonti Scuola, ci danno l’idea di un ritorno “alla normalità”, ossia ad una valutazione scolastica “pre-Covid”.

Superata l’emergenza, a scuola si torna a bocciare

Secondo quanto reso noto dal Ministero della Pubblica Istruzione, infatti, le bocciature nell’anno scolastico 2020-21, riferite alla scuola superiore sono state l’8,3%, sovrapponendosi a quelle dell’anno antecedente alla pandemia.
I licei, in particolare, hanno avuto un numero di promossi alla classe successiva più elevata (94,9%) rispetto all’88,2% e all’87,6% degli indirizzi tecnici e professionali oltre all’ 87,1% degli indirizzi di istruzione e formazione professionale in sussidiarietà presso le scuole.
Altro dato interessante è la percentuale di studenti non ammessi alla classe successiva, per mancata validità dell’anno scolastico che, in linea con gli anni precedenti alla pandemia, si attesta al 2,7%, mentre il fenomeno degli studenti che non hanno frequentato almeno i 3/4 del monte ore previsto è più rilevante nel secondo e terzo anno di corso.
Speriamo che, con questa ripresa, la scuola riesca a superare le difficoltà, che ha dovuto affrontare durante la fase più emergenziale della pandemia e che sappia rinnovarsi, per un inserimento sempre più efficace dei i nostri ragazzi nel mondo del lavoro e nella società.