Superbonus: si va verso lo stop. E per chi ha già iniziato i lavori?

La misura del Superbonus 110% ha avuto un’adesione incredibile, che ha già superato i 33,3 miliardi di euro stanziati fino al 2027 dal governo. In attesa di vedere se arriverà una proroga (difficile), capiamo cosa succede per chi i lavori li ha già cominciati

Il Superbonus 110% è stata senza dubbio una delle misure più di successo degli ultimi anni, tra gli incentivi proposti dal governo. Anzi, è andata talmente al di là delle previsioni che, ora, i fondi per rimborsare banche (diversi Istituti già ora non accettano più la cessione del credito, una delle modalità previste per usufruire del Superbonus) e imprese sono finiti.

Fondi finiti: stop Superbonus 110%. Difficile che venga rifinanziato

D’altra parte le richieste hanno raggiunto una quota di 33,7 miliardi di euro, a fronte di uno stanziamento totale previsto, fino al 2027, di 33,3 miliardi. Mario Draghi non ha mai nascosto il poco gradimento verso questa misura e quasi tutti gli analisti prevedono che il governo non la rifinanzierà.
Al di là di ciò che accadrà in futuro, però, i dubbi maggiori sono su quello che succede per chi i lavori li ha già cominciati e teme di vedersi revocati i finanziamenti. Una risposta univoca è difficile da dare, oggi, perché molto dipende dalla situazione di ciascuno, oltre che da quanto verrà stabilito dal governo.
Sicuramente, per chi ha già concluso tutte le pratiche, ricevuto le autorizzazioni e concluso un accordo con un Istituto bancario per la cessione del credito, non dovrebbe cambiare nulla, perché la banca non può tirarsi indietro rispetto a un contratto già firmato. Sarà poi l’Istituto ad aspettare le decisioni del Governo per capire come poter proseguire con la pratica e l’erogazione dei fondi.
Per chi, invece, ha già preso accordi con l’impresa per i lavori e aspetta solo l’ok della banca sulla cessione del credito, Altroconsumo spiega che è ancora possibile tornare indietro e bloccare l’avvio dei lavori in attesa di capire gli sviluppi futuri.
Fin qui i casi più semplici. Ma per chi i lavori li ha già cominciati?

Possibile risoluzione del contratto per chi i lavori li ha già cominciati

In questo caso c’è la possibilità che il cantiere si fermi, in attesa di capire se i fondi ci sono e quando arriveranno. Le conseguenze dipendono da quanto riportato sul contratto con la ditta a cui sono stati appaltati i lavori, che potrebbe includere una polizza per danni di questa tipologia. Altrimenti, si dovrà percorrere la strada di rivedere il contratto ed eventualmente risolverlo.
La risoluzione del contratto può essere richiesta anche quando siano stati finanziati solo una parte dei lavori, anche se, in questo caso, è anche possibile riformulare il contratto stesso riducendo le richieste e limitandosi a fare dei lavori per la cifra già finanziata.
Infine, se non si ottiene il credito, un’ulteriore possibilità è quella di puntare sulla detrazione fino al 110% delle spese, che era un’altra delle modalità con le quali usufruire del Superbonus. Questo, però, necessita di una disponibilità economica che consenta di pagare i lavori, recuperandoli, poi, attraverso le richieste di rimborso da presentare, suddivise in 5 rate uguali, nelle 5 successive dichiarazioni dei redditi, per le spese 2020 e 2021; o in 4 rate per le spese sostenuto nel 2022.