Tanzania, adozioni: richiesti tre anni di residenza nel Paese per adottare

TanzaniaIl Parlamento della Tanzania ha approvato, lo scorso 6 novembre 2009, il Child Act, ovvero una legge che intende regolamentare le misure per far fronte alle situazioni di abuso vissute dall’infanzia nel Paese. Si tratta della prima legge che mira a definire un framework legale con tutte le misure di protezione dei minori, colmando così le lacune di una legislazione di settore ancora legata al periodo coloniale. Ne dà notizia il sito di Unicef.

Il diritto alla non discriminazione, all’identità e alla libertà di espressione, a vivere in famiglia dovrebbero essere diritti inviolabili per un bambino, ma in Tanzania spesso sono stati calpestati. Dai recenti episodi di violenza nei confronti dei bambini albini, alla mancanza di tutela per quelli che vivono senza i genitori sono numerosi i casi di violazione dei diritti dei minori.

La legge intende quindi creare un quadro di garanzie per la protezione dell’infanzia, promuovendo l’adozione internazionale come misura di tutela per i bambini abbandonati e come vera e propria risorsa per l’infanzia in difficoltà familiare. Eppure questo principio non si concilia con i requisiti richiesti alle aspiranti famiglie adottive che, in base al Child Act, dovrebbe mettere in conto un periodo di affidamento pre-adottivo di almeno tre mesi in Tanzania e una permanenza nel Paese che può durare fino a tre anni.

Il Child Act stabilisce che è l’Alta Corte l’organismo preposto a ricevere le domande di adozione e valutare i requisiti degli aspiranti genitori adottivi.