Tariffe postali: si stima un danno da 65 milioni per le Non Profit

PostaUn danno da 65 milioni di euro per le organizzazioni Non Profit: è quello quantificato dal Centro Studi Philanthropy in base all’abolizione delle tariffe postali agevolate non solo per l’editoria libraria, quotidiana e periodica, ma anche per le organizzazioni Non Profit. Stando al decreto, ogni lettera, bollettino o notiziario inviato da un ente Non Profit per comunicare con i propri donatori, subirà un aumento del 500% per ogni spedizione.

Un decreto che fa gonfiare quindi i costi generali per le onlus e che rischia di andare a discapito dei progetti, come ha evidenziato il Centro Studi Philanthropy. Una parte maggiore dei fondi raccolti dalle organizzazioni, infatti, dovrà essere destinato alle spedizioni, togliendo così fondi a tutti i progetti per cui i sostenitori fanno una donazione.

“Le organizzazioni Non profit inviano milioni di comunicazioni all’anno –ha dichiarato Valerio Melandri, docente di Fundraising all’Università di Bologna – E’ il modo per raccogliere fondi, per raccontare quello che fanno, per aiutare gli altri. Questo provvedimento toglie loro non solo le risorse ma anche la possibilità di esprimersi.”

Intanto cresce la mobilitazione generale contro il provvedimento.

Numerose le organizzazioni Non Profit in protesta, così come il mondo dell’editoria e la FISC, la federazione di 186 settimanali diocesani che denuncia l’inevitabile chiusura di molte testate se le tariffe agevolate non saranno ripristinate.

Un fronte politico trasversale (PD, Idv, UDC, Pdl) ha chiesto un confronto sul tema. Un gruppo di deputati del PD si è fatto promotore di un’interrogazione parlamentare in cui ha chiesto di “ripristinare immediatamente le tariffe agevolate e rivedere tali tariffe in sede parlamentare, operando gli opportuni distinguo sui beneficiari.”

Intanto ieri a Palazzo Chigi si è tenuto il primo tavolo tecnico convocato dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Gianni Letta, sul problema della sospensione delle agevolazioni postali. Alla riunione hanno partecipato il ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola, il sottosegretario con delega all’editoria Paolo Bonaiuti, l’amministratore delegato di Poste Italiane, Massimo Sarni. Alla riunione hanno partecipato anche delegazioni della Fieg (la Federazione italiana degli editori di giornali), di Uspi (Unione stampa periodica italiana), della Federazione della stampa, di Mediacoop e di File (Federazione italiana liberi editori). Non sono stati invitati i rappresentanti del Non Profit: saranno chiamati a un successivo incontro probabilmente la settimana prossima, come evidenzia il sito di Vita.

Ieri è stato stabilito che sarà Poste Italiane a trattare direttamente con gli editori in base a Convenzioni ad hoc, al posto delle agevolazioni postali compensate dallo Stato. I tempi, ha annunciato la Presidenza del Consiglio, saranno brevi: oggi la Presidenza incontrerà Poste Italiane e da lunedì inizieranno i Tavoli tecnici di confronto tra le associazioni degli editori e Poste Italiane, per la sottoscrizione di Convenzioni per la spedizione di giornali quotidiani, periodici e libri, con tariffe commisurate al volume di traffico complessivo del settore rappresentato. Per quanto riguarda il settore Non Profit, l’Amministratore Delegato di Poste Italiane, Massimo Sarmi, ha detto che le Poste riconosceranno un conguaglio alle organizzazioni che nel frattempo hanno spedito a “tariffa piena”.

Difficile, invece, per la Presidenza del Consiglio, che si possano reperire nuovi fondi per le agevolazioni tariffarie postali, la cui sospensione attuata dal decreto pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 1° aprile resta quindi in vigore.

FIRMA LA PETIZIONE contro l’aumento delle tariffe >>