Torino. Nel cuore della notte, Debora, appena 3 anni, bussa alla porta di casa mia e mi chiede: “Mi racconti la favola di Rapunzel?”

fame di mammaQuando la luna ormai brilla, il mondo fa silenzio e i genitori dovrebbero dare la buona notte ai loro piccoli, sussurrandogli  “fai sogni d’oro”, ci sono posti, invece, dove squilla il telefono e tutto ricomincia.

Alle 23 di una qualsiasi sera primaverile, la giornata per la casa famiglia “Il Sorriso” di Torino, gestita da AI.BI. Amici dei Bambini, non si conclude, ma riparte perché Debora (nome di fantasia NDR), una bambina di meno 3 anni è stata allontanata dalla sua famiglia e ha bisogno di un abbraccio rassicurante.

E così come sempre le porte della Casa Famiglia sono pronte ad aprirsi, così come un lettino a coccolare un bambino, le sue lacrime, le sue paure e i suoi sogni, che dovrebbero essere fantastici. Eppure, all’improvviso, quel bimbo smette di credere in Babbo Natale e nel topolino che prende il dentino durante la notte.

Questo è successo a Debora che, nel cuore di quella notte, ha visto le sue favole colorarsi di grigio e il lettino trasformarsi in un “mostro” custode del pianto e del grido dell’abbandono.  Quella notte Debora avrebbe voluto chiedere alla sua mamma e al suo papà di leggere per lei la storia di Rapunzel e invece l’ unica domanda che poneva era: “mami, papi, dove siete?”.  A tranquillizzarla non  c’erano i suoi genitori, ma le braccia cariche d’amore di Antonina e Ivano, i due genitori affidatari che da agosto dello scorso anno gestiscono la casa famiglia “Il Sorriso”.

È stata una notte lunga e angosciata, ma il suo respiro affannoso, il cuoricino che batteva all’impazzata, si sono placati quando il suo sguardo si è incrociato con quello di Ivano, lì per consolare le sue paure. La sera successiva Debora ha rifiutato di colmare il “vuoto” con la camomilla e i biscotti ma ha accettato solo un “dolce”: quello dell’amore ancora poco conosciuto della mamma e del papà della casa famiglia.

Aprire le porte a un bambino abbandonato, anche nel cuore della notte, è la quotidianità di un luogo come la casa famiglia. Nel nome della grande missione di Ai.Bi.: prevenire e superare l’abbandono.

In Italia Ai.Bi. mette in pratica ogni giorno questa missione con la campagna Fame di Mamma: case famiglia, comunità mamma-bambino, appartamenti di semi e alta autonomia, la Family House (la clinica per la cura del male dell’abbandono) e –  ultima arrivata –  la casa famiglia “Il Ghiridoro” di Lodi.

Tutte strutture che fanno dell’accoglienza il proprio punto di forza e che ognuno di noi può contribuire a sostenere con un piccolo impegno: il sostegno a distanza. Sostenendo la campagna Fame di mamma si contribuisce a garantire il funzionamento dei servizi di accoglienza di Ai.Bi. in Italia, tra cui la casa famiglia “Il Sorriso”.