Troppi contagi . È ora di richiudere le scuole? Le alternative ci sono: areazione, vaccini e… responsabilità.

Nuovo dpcm per la chiusura delle scuole: Governo e CTS ci stanno pensando ma tra gli esperti il parere non è unanime, le alternative non mancano. Rimane imprescindibile: il rispetto delle norme da parte dei ragazzi.

Tra i primi problemi che il governo Draghi si trova a fronteggiare, quello della scuola sta diventando sempre più prioritario. Con i contagi in aumento, la chiusura delle scuole appare un’ipotesi sempre più probabile e alcune regioni hanno già preso provvedimenti in tal senso. Detto che la salute di tutti resta l’obiettivo principale, prima di arrivare alla chiusura totale degli istituti scolastici, qualche carta da giocarsi c’è. Tre i fattori sui quali si può puntare: areazione dei locali, vaccini e, responsabilità degli studenti.

Chiusura scuole: Areare le aule per prevenire

Quella di aprire le finestre per areare i locali può sembrare una banalità, ma in realtà l’efficacia di un’azione pur così semplice è provata. Un recente articolo del New York Times, redatto con l’aiuto di ingegneri ed esperti di costruzioni, mostra come la presenza di almeno una finestra aperta diminuisca il livello di contaminazione dell’aria. Se, poi, si aggiunge anche la presenza di un sistema di filtraggio dell’aria (anche low cost), le simulazioni indicano come i livelli di concentrazione complessivi del virus nell’aria si riducano al minimo.

Chiusura Scuole: Vaccinare gli studenti

L’arma principale per combattere il Coronavirus, comunque, rimane quella dei vaccini. Per questo, c’è chi ha ipotizzato che rendere prioritaria la vaccinazione per gli studenti possa essere una soluzione per diminuire la circolazione del virus. Ultimo in ordine di tempo il consigliere regionale dell’Emilia Romagna Massimiliano Pompignoli (Lega) che, come riporta il Resto del Carlino, ha fatto un’analogia con quanto successo con i sanitari, giustamente i primi a essere vaccinati: “Il numero dei contagi tra queste persone è drasticamente crollato perché il vaccino li ha immunizzati. Adesso, con la mutazione del virus che tende a colpire i più giovani e la variante inglese che minaccia il segmento educativo, credo si debba accelerare con le vaccinazioni al personale scolastico per poi fare lo stesso con gli studenti”.
L’ipotesi potrebbe essere ancora più plausibile pensando ai tanti vaccini che ormai sono utilizzati o riceveranno a breve l’autorizzazione. Il vaccino di AstraZeneca, indicato per gli under 65, ha già fatto modificare i piani di distribuzione, ma se si pensasse anche ai vaccini utilizzati in Russia e in Cina le possibilità aumenterebbero sensibilmente.

Rispettare le norme è la base di partenza per evitare la chiusura delle scuole

Areazione e vaccinazioni, come detto, sono mezzi fondamentali per ridurre la circolazione del virus, ma nulla può funzionare se alla base non c’è il rispetto delle principali norme di sicurezza. Le stesse simulazioni del New York Times partono dall’assunto che nelle aule di scuole si rispetti il distanziamento e tutti gli studenti indossino le mascherine. Analogamente, va da sé che se responsabili e istituzioni cercano soluzioni per impedire la chiusura delle scuole, pensando all’importanza fondamentale che le lezioni in presenza hanno per ragazzi e adolescenti, questi ultimi sono i primi a dover collaborare, prima di tutto con un atteggiamento responsabile che eviti comportamenti dannosi e pericolosi una volta lasciate le aule scolastiche.