Tu non hai niente da dirmi, non sei mia madre”… Come rispondere ad un figlio adottivo?

Niente panico: vostro figlio vi sta chiedendo l’ennesima conferma che, qualsiasi comportamento metterà in atto, lo amerete per tutta la vita

Crescere un figlio è un compito meraviglioso ma anche impegnativo e, anche se riversiamo su di loro tutte le nostre attenzioni ed il nostro amore, può capitare di scontrarsi con atteggiamenti di sfida che possono lasciarci davvero senza parole…

Così, può accadere, che un figlio “di cuore” ma non “di pancia”, in alcuni momenti di “piccoli conflitti familiari”: ad esempio perché non gli è stato permesso di guardare un film fino a tardi, o di uscire di sera con gli amici… possa rinfacciarci di non poter decidere della sua vita, pronunciando la frase che nessun genitore vorrebbe mai sentirsi dire: “Tu non sei mia madre… tu non sei mio padre” …

Inevitabile, in un primo momento, rimanere sbalorditi difronte a questa esternazione, ma seppur nella serietà della sua affermazione non dobbiamo sentirci feriti, né prendere questa “dichiarazione provocatoria” come un insulto, ma come una richiesta…

Mi amerai davvero per sempre?

I bambini che hanno sperimentato già una volta, nella loro vita il trauma dell’abbandono, temono nel profondo di essere rifiutati o abbandonati una seconda volta. È per questo motivo che mettono alla prova i loro genitori adottivi, provocandoli per vedere fin dove arriva il loro amore.

Come reagire?

Come ben consiglia Aleteia:

È importante ascoltare ed accogliere il suo smarrimento, cercare di capire di cosa ha bisogno e rispondere di conseguenza. Soprattutto, però non scaldarsi troppo mettendo in scena uno psicodramma del tipo: “Come può dirmi questo? Perché mi rifiuta? Cosa ho fatto per meritare tutto ciò?” perché tutto ciò che vostro figlio vi sta chiedendo è di amarlo ancora di più. Vi sta chiedendo l’ennesima conferma che, qualsiasi comportamento metterà in atto, rimarrà per sempre vostro figlio e lo amerete per tutta la vita.

Quindi, continua il web magazine:

Non lasciatevi destabilizzare da questo argomento scioccante! Se vostro figlio ha bisogno di essere rassicurato sull’amore che avete per lui questo amore incondizionato deve manifestarsi, come per qualsiasi altro giovane, attraverso fermi requisiti educativi. “Sì, sono tuo padre/madre, ed è proprio per questo che non ti lascerò fare delle sciocchezze. È con questo che ti dimostro che ti amo tanto”.

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Per sostenere le famiglie che stanno attraversando particolari momenti di criticità, Ai.Bi. ha costituito FARIS – Family Relationship International School, un centro d’eccellenza dove l’esperienza di oltre 30 anni maturata sui temi dell’ adozione, dell’ affido familiare e della gestione dell’accoglienza è messa a disposizione delle famiglie.

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