Un Rapporto denuncia: in Nepal duecento minori torturati dalla polizia

(Kathmandu) Alla vigilia della giornata per i “diritti dei bambini” che verrà celebrata in Nepal, l’Organizzazione Human Rights Watch ha pubblicato un dossier in cui si denuncia la polizia nepalese. Grave l’accusa: tortura dei minori perpetrata dalle forze dell’ordine.L’Organizzazione ha raccolto più di 200 testimonianze di bambini, arrestati per “crimini” di poco conto o abbandonati e costretti a vivere per strada; raccontano di essere stati picchiati ripetutamente con dei bastoni e colpiti sotto le piante dei piedi o su tutto il corpo.
“Spesso le torture vengono inflitte per estorcere una presunta confessione – ha dichiarato Bede Sheppard responsabile dell’organizzazione – mentre in altri casi nascondono un orribile occasione di divertimento da parte della polizia”.
Tra le testimonianze raccolte, quella di un ragazzino di 15 anni che, arrestato per un furto, è stato picchiato per quattro giorni dagli agenti. Dal suo racconto emergono anche pratiche disumane tra le quali il costringere le vittime a saltare o a muoversi per alcuni minuti, in modo da riattivare la circolazione riducendo la formazione di lividi per poi colpirle nuovamente.

La tortura è proibita nella costituzione nepalese, ma allo stesso tempo non è disciplinata alla stregua di reato nel codice penale. Se praticata sui bambini, può essere al massimo sanzionata con una multa o nei casi più gravi con un anno di detenzione. Le denunce – evidenzia il Rapporto – non sono mai sfociate in una condanna.
Per questo Human Rights Watch chiede al governo di Kathmandu di condannare le torture dei poliziotti e di impegnarsi affinché diventi un crimine per la legge nepalese entro il 2010.