USA/Cambogia: le adozioni restano in sospeso

L’ambasciatrice statunitense per la protezione dei bambini, Susan Jacobs, ha recentemente visitato la Cambogia per capire se le politiche di tutela dei minori nel Paese asiatico sono abbastanza soddisfacenti da poter rimuovere il divieto di adozione, in corso da dicembre 2001.

“Stanno lavorando nella direzione giusta”, ha detto la Jacobs durante un’intervista al quotidiano Voice of America. “Ci sono condizioni molto promettenti. Stanno prendendo questo tema molto seriamente, e sono ansiosi di fare la cosa giusta”.

Tuttavia secondo l’ambasciatrice non ci sono ancora i presupposti per consentire ai cittadini americani di adottare bambini. Il governo della Cambogia ha ancora del lavoro da fare. Occorre garantire che le adozioni siano legittime.

Le adozioni internazionali possono comportare dei problemi. Genitori speranzosi  provenienti da paesi ricchi possono alimentare inconsapevolmente la vendita di bambini da parte di genitori disperati.

Per esempio, attualmente in Cambogia è difficile capire se un bambino è davvero un orfano, o se i genitori sono vivi.”

“Hanno bisogno di avere un database che raccolga queste informazioni” ha ribadito la Jacobs.

La Cambogia ha promulgato una legge sull’adozione, nel dicembre 2009. La legge mira a creare un processo di adozione che rispetti la convenzione dell’Aja e ne garantisca la legittimità.
La Jacobs ha dichiarato che la legge è solo l’inizio. Occorre fare di più per garantire che le adozioni siano legittime. “In Cambogia non esiste un sistema per la rinuncia formale al figlio e questa cosa dovrà esserci nella nuova legge”.

Anche Marc Vergara, portavoce dell’Unicef, ha detto che la Cambogia non è pronta:
“Crediamo che i cambiamenti in atto non siano ancora effettivi, il sistema in vigore non fornisce ancora le garanzie sufficienti per riprendere le adozioni internazionali”.

(Fonte: Voice of America 19/4/2011)