Le famiglie italiane hanno ancora voglia di adozione? Nonostante tutto, i dati del primo quadrimestre 2016 di Ai.Bi. dicono di sì

grafico-1L’adozione internazionale sta vivendo, in Italia, la peggiore crisi della sua storia. Come se non bastassero 2 anni di totale paralisi della nostra Autorità Centrale e il crollo del numero dei minori adottati – per varie cause che vanno dai costi troppo alti ai tempi biblici -, negli ultimi giorni si è aggiunto anche lo scontro politico nato dalla decisione del premier Renzi di affidare la presidenza della Commissione Adozioni Internazionali al ministro Boschi. Vista la situazione ci sarebbe da aspettarsi una vera e propria fuga delle famiglie italiane da questa forma di accoglienza. E infatti, a livello nazionale, i dati dicono che questa fuga sta effettivamente avvenendo. Lo dimostrano i numeri relativi alle domande di adozione internazionale presentate annualmente. Come riportato dal “Corriere della Sera” venerdì 13 maggio, tenendo conto dei dati forniti da quasi tutti i Tribunali italiani, si è scesi dalle 6.092 richieste del 2010 alle 4.015 del 2014: 2mila coppie in meno in 4 anni. Ovvero si perdono 500 famiglie all’anno. In questo quadro negativo, però, c’è un aspetto interessante. Mentre il numero delle coppie disposte ad adottare sta crollando, quelle che si rivolgono ad Ai.Bi. per avviare il percorso di formazione all’adozione internazionale continuano ad aumentare notevolmente.

I dati del primo quadrimestre del 2016, infatti, sono assolutamente incoraggianti e segnano una conferma della tendenza positiva già iniziata tra la fine del 2015 e l’inizio del nuovo anno.

Dal primo gennaio al 30 aprile sono state 321 le coppie che hanno intrapreso il percorso dell’adozione internazionale incontrate dagli operatori di Ai.Bi. in occasione degli appuntamenti di formazione, tra la sede nazionale e quelle regionali. Nello stesso periodo del 2015 erano state 186. A distanza di un anno, quindi, le coppie di aspiranti papà e mamme adottive che hanno partecipato agli incontri di formativi di Ai.Bi. sono state 106 in più. Che in percentuale si traduce in un incremento del 73%, considerando complessivamente i “primi passi”, gli incontri informativi individuali e quelli di gruppo.

Sono stati proprio questi ultimi a fare segnare l’incremento più notevole in termini di partecipazione nei primi quattro mesi del 2015. Dall’inizio di gennaio alla fine di aprile, infatti, in questo tipo di appuntamenti, le sedi di Amici dei Bambini sparse sul territorio italiano hanno accolto 241 coppie. Nello stesso periodo dell’anno scorso furono 161. Rispetto al primo quadrimestre 2015, dunque, sono state 80 in più le coppie che hanno aderito agli incontri informativi di gruppo, per un incremento percentuale del 50%.

La maggiore partecipazione alle occasioni di formazione organizzate da Ai.Bi. si è poi tradotto in aumento anche degli incarichi conferiti al nostro ente. E qui arriva il dato più positivo e incoraggiante per tanti bambini abbandonati nel mondo: le coppie che hanno affidato il mandato ad Ai.Bi. sono cresciute del 125%, ovvero sono più che raddoppiate. Nei primi 4 mesi del 2015 gli incarichi conferiti ad Amici dei Bambini furono 20. Nello stesso periodo dell’anno in corso hanno invece toccato quota 45.

Positivo il bilancio di tutte le sedi italiane in termini di coppie ricevute agli incontri informativi. Le tre che hanno fatto segnare i dati migliori, sempre nel primo quadrimestre 2016, sono state la sede nazionale di Mezzano di San Giuliano Milanese, con 48 coppie incontrate, seguita da quelle di Firenze e Roma, rispettivamente con 44 e 40. Queste ultime due sono state anche le sedi che hanno fatto registrare il maggiore incremento di aspiranti genitori partecipanti agli incontri informativi rispetto ai primi 4 mesi del 2015: 26 coppie in più per Firenze e 22 in più per Roma. Notevole anche il miglioramento della sede di Torino,  con 12 coppie in più.