«Poveri, ma accoglienti»

Chantal scrive:
15/30mila euro…. Non è adottare un bambino, è “comprarlo”… e chi ha tanto amore da dare è in difficoltà proprio nel reperire la cifra in questione, trovo assurdo tutto questo… Capisco l’iter, i tempi per prepararsi ad affrontare l’adozione, ma penso a quanti bimbi potrebbero avere una famiglia se non ci fosse lo scoglio del denaro… Mio marito è precario, anche se lavora continuamente in effetti, io non ho ancora trovato un’occupazione fissa ma mi arrangio. Siamo “poveri”, ma poveri come erano i nostri genitori, con una persona sola che lavorava nel nucleo familiare, eppure tutti siamo cresciuti bene, non mancandoci nulla… A breve inizieremo il percorso a Pisa… Ho fiducia nel prossimo, nonostante tutto.
Complimenti per il vostro lavoro impagabile e mi scuso per lo sfogo
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Cara Chantal,

capiamo e condividiamo appieno il tuo sfogo, assolutamente legittimo e pertinente. I costi dell’adozione internazionale, da sempre un grosso vincolo insieme all’eccessiva complessità dell’iter, rischiano di impedire a molte coppie piene di amore come voi di compiere un atto di giustizia sentitamente sincero: dare una famiglia a un minore abbandonato.

Se non si metterà mano a questa annosa questione, resa ancor più grave dalla crisi economica, le adozioni internazionali, l’abbiamo già detto, rischiano di finire entro il 2021.

Questo però non ci può e non ci deve fermare, il diritto alla famiglia è troppo importante per essere sacrificato alla carenza di fondi. Non possiamo permetterci di perdere famiglie che, come la tua, si mettono a disposizione con generosità e che, in tutta risposta, si vedono considerare come un costo anziché come una risorsa da valorizzare con ogni mezzo.

Per questo bisogna insistere sulla gratuità dell’adozione e noi lo faremo sempre più. Modificare i costi attuali è possibile, basterebbe intervenire sulle inefficienze del sistema. Rivedere l’oneroso ruolo dei Tribunali nella gestione dell’iter, contenere l’eccessivo numero di colloqui di fatto previsti dall’iter, promuovere una selezione degli enti volta a mantenere solo quelli più efficienti e capaci di produrre economie di scala. Questi sono gli aspetti principali sui quali stiamo sollecitando le Istituzioni tutte per far sì che si liberino le risorse per rendere un giorno gratuita l’adozione e, quanto prima, introdurre almeno criteri che determinino i costi in base al reddito, esentando coloro che hanno minori disponibilità (attraverso l’introduzione di parametri ISEE).

Il prossimo 19 maggio, nel corso dell’Open Day Adozioni, presenteremo il nostro progetto di riforma della Legge sulle Adozioni Internazionali. In tale contesto raccoglieremo firme a favore del nostro progetto: se possibile veniteci a trovare, sarà un modo concreto per far sentire la vostra voce.

Massimo Rosa, responsabile Comunicazione di Ai.Bi. Associazione Amici dei Bambini