50.000 donne vogliono un figlio, 121.000 bambini avrebbero voluto una madre

Ieri, il Sottosegretario alla Salute Roccella ha presentato al Parlamento, la Relazione annuale sulla 194 che fotografa il ricorso in Italia all’aborto.Nel 2008 sono state 121.406 le interruzioni di gravidanza a cui si devono aggiungere le circa 15.000 clandestine.
Tra le donne che abortiscono una su tre è straniera.

Nelle conclusioni, il Ministero ha evidenziato “un calo del ricorso all’aborto che registra un 4,1% in meno rispetto al 2007″. Il tasso di abortività (numero di aborti per 1.000 donne tra i 15 e i 49 anni) in Italia risulta essere il più basso dei Paesi occidentali e decresce tra le minorenni. In calo anche il numero degli aborti ripetuti”.

In Italia quindi l’aborto, nel panorama europeo, sembra essere un'”anomalia” e Roccella propone uno studio mirato su questa peculiarità: “credo che la ragione del calo degli aborti sia dovuto a fattori culturali. La Famiglia nel nostro Paese è importante, così come il rapporto genitori-figli”.

Forse l’aborto non è più emblema di libertà e come conclude il Sottosegretario “occorre incoraggiare una situazione positiva attraverso politiche familiari mirate”.

Risulta difficile poter parlare di buone notizie quando si leggono i dati relativi all’aborto eppure crediamo che il cambiamento culturale richiesto da Giovanardi e una nuova cultura dell’adozione possano rappresentare davvero l’unica soluzione.
Se c’è uno spiraglio è proprio l’adozione che può cambiare questi numeri.
Nel 2008 50.000 famiglie hanno presentato la domanda di adozione, 50 mila madri e padri vogliono quindi un figlio.
Nel 2008 121.406 bambini sono stati vittima dell’aborto.

“E’ incredibile – sottolinea Marco Griffini, Presidente di Ai.Bi. – se quei bambini fossero stati “donati” a chi attende solo di diventare genitore, quante vite sarebbero state salvate? Se una donna scegliesse la vita donando il figlio ad un’altra madre i numeri si ridurrebbero della metà!!”