6 luglio. Open day. L’adozione è una cosa meravigliosa. Cina “Ecco le schede: ma i bimbi erano tutti troppi piccoli per la nostra età anagrafica…invece inaspettatamente…”

Eccoci qua. Carla, Valerio e Jiangli Sassone. Non ci aspettavamo di essere invitati da Cristina a raccontare la nostra storia, ma le belle sorprese sono ormai all’ordine del giorno e contribuiscono a tenere alto l’umore. Siamo saliti su questa bella giostra a fine marzo, in un giorno qualsiasi della nostra vita fatta di abitudini salutari, letture, musica e un lavoro zeppo di calcoli e numeri del nostro studio commerciale. Avevamo saputo dell’arrivo di nuove schede e del fatto che non era stato possibile abbinarci neanche in quell’occasione perché i bimbi erano tutti troppi piccoli per la nostra età anagrafica, quindi ce ne stavamo rassegnati nella convinzione che forse l’adozione non avrebbe mai incrociato il nostro destino.

Invece, inaspettatamente, così come racconta la maggior parte delle coppie abbinate, è arrivata la nostra primavera.

Jiangli è stato abbandonato alla nascita nella città di Yangjiang nel Guandong ed ha vissuto i suoi primi sei anni e mezzo al Social Welfare Institute, prima di essere segnalato sul portale che periodicamente Ai.Bi consulta.

Dalla telefonata all’abbinamento sono trascorse pochissime ore, la scheda andava bloccata subito, e ci siamo dovuti fidare delle uniche informazioni disponibili dovendo rinunciare alla consulenza della pediatra italiana. Nessuna patologia particolare, solo un bimbo grande, cresciuto in istituto per tanto tempo, non si sa ancora per quale ragione.

Di lui era scritto che era inquieto e a volte un po’ aggressivo, ma come può non esserlo un bimbo costretto per tanto tempo a vivere con tanti limiti?

Dopo poche settimane, tra salti mortali e miracoli vari, il pomeriggio del giorno dopo Jiangli era con noi.

Un pianto disperato alla separazione con le tate, come è giusto che sia, e poche ore dopo il suo carattere vivace e allegro, ci ha letteralmente travolto. E’ intelligente e sveglio, desideroso di fare nuove esperienze ed è talmente simpatico che conquista facilmente l’amicizia di tutti.

Non nego che, soprattutto in Cina, ci è voluta una forza titanica per stare al suo passo!

Da quando siamo rientrati in Italia (da circa un mese) non è cambiato molto, sempre energia da vendere e tantissimi nuovi amici. L’integrazione è avvenuta senza alcun trauma e Salerno lo ha accolto con la solarità e i colori del Sud.

Quotidianamente si riserva uno spazio tutto suo, in cui elabora il passaggio alla nuova vita, e spesso ci coinvolge chiedendoci di rivedere le foto del nostro incontro e del viaggio. È il momento più tenero ed emozionante della nostra giornata.

Non sappiamo cosa ci riserverà il futuro, viviamo alla giornata ringraziando la vita e godendo nell’incrociare i suoi occhi felici che hanno dentro uno sfolgorio di luce accecante, un bagliore di fiducia nella vita, nel futuro, e soprattutto in se stesso.

E prendendo in prestito uno scritto di Lorenzo Marone…quella luce è l’unico vero grande dono che possa e debba farci un genitore.

Tutto il resto è scarto.