Posso ancora adottare anche se ho già una “certa età”?

Cara Ai.Bi, buongiorno,

sono un’insegnante elementare che, a 61 anni, ha finalmente raggiunto l’ultimo anno di servizio nella scuola. Nel corso della mia carriera, mi sono impegnata sempre moltissimo nello svolgere bene il mio lavoro e mi sono presa cura dei miei genitori, in particolare di mia madre. Non ho mai fatto l’esperienza del matrimonio e non ho mai pensato di mettere al mondo un figlio. Ho sempre saputo che ci sono tanti bambini negli orfanotrofi in attesa di amore e accoglienza: per questo ho sempre pensato all’adozione, ma non ho mai avviato concretamente questo percorso, a causa del lavoro e dell’assistenza ai miei anziani genitori che mi hanno completamente assorbita.  Forse per me è troppo tardi, dovevo pensarci prima! Ma vi pongo ugualmente la mia domanda che è la seguente: alla mia età, esiste in qualche Paese estero la possibilità di adottare un bambino?

Grazie per la risposta.

Cordiali saluti,

Francesca

 

ireneGentile Francesca,

dopo una vita dedicata all’educazione dei bambini e alla cura della famiglia, nel suo caso rappresentata dai suoi genitori, la voglia di dedicare i prossimi anni a crescere e amare un minore abbandonato è senza dubbio un proposito ammirevole. Un intento che però si scontra irrimediabilmente con la legge.

Indipendentemente dalle normative specifiche dei vari Paesi, infatti, la sua richiesta deve fare i conti prima di tutto con quanto la legge italiana prevede in materia di adozioni. Due i parametri fondamentali: il matrimonio e la differenza di età con i potenziali figli adottivi.

Nel nostro Paese, per poter essere considerati idonei all’adozione – sia nazionale che internazionale – è necessario innanzitutto essere sposati da almeno 3 anni. L’adozione da parte dei single, infatti, non è permessa.

Per quanto riguarda l’età, la differenza prevista tra adottante e adottato va da un minimo di 18 a un massimo di 45 anni. Nel suo caso, quindi, se fosse sposata, potrebbe adottare un ragazzino di minimo 16 anni. Ma la mancanza del matrimonio, rende vana anche questa possibilità.

Esiste però un’altra strada per potere far sentire tutto il proprio affetto e il proprio amore a un bambino senza famiglia o con dei genitori che non possono prendersi cura completamente di lui. Una strada che non ha età e comporta solo un piccolo sforzo periodico: è il Sostegno a Distanza. Lei può infatti decidere di sostenere un singolo bambino o uno dei nostri progetti sia in Italia che nel mondo. Con una piccola donazione di 50, 25 o 10 euro al mese – a seconda che si tratti rispettivamente di un sostegno personalizzato, comunitario o dedicato a un progetto attivato in Italia – le sarà possibile contribuire a salvare uno o più bambini dal male dell’abbandono.

Un caro saluto,

 

Irene Bertuzzi

Adozioni Internazionali di Ai.Bi.