Padova. Accoglienza dei piccoli migranti: con l’affido familiare non è più una sfida impossibile

rifugiatiUn’accoglienza giusta per i piccoli migranti non è una sfida impossibile. Anzi, l’affido familiare spesso è per loro l’unica via di salvezza, la sola possibilità di non finire nella rete dell’illegalità, dello sfruttamento e del traffico di esseri umani appena sbarcati sulle coste italiane. Di tutto questo si parlerà a Padova, martedì 23 giugno, in occasione della Giornata Internazionale dei Profughi. A partire dalle ore 20 e 30, presso l’ex Fornace Carotta di via Siracusa 61, si svolgerà un convegno sul tema, intitolato “La lunga strada di profughi e migranti”. Tra le varie associazioni promotrici dell’evento che porteranno le proprie testimonianze, vi è anche Amici dei Bambini. Sarà la referente delle sedi Ai.Bi. di Mestre e Pordenone, Alice Paolin, a proporre una riflessione sul tema “Accoglierli in famiglia. Una sfida impossibile? Affido di minori stranieri non accompagnati”. La sua relazione verterà sull’esperienza di Ai.Bi. che, con il suo progetto Bambini in Alto Mare, si propone di garantire ai migranti più giovani un’accoglienza a misura di bambino, con l’affido in famiglia. Un esperimento già provato con successo in Sicilia e a Lampedusa, tanto che persuadere altre 1.600 famiglie di tutta Italia a offrire la propria disponibilità per diventare genitori affidatari di un Misna e accompagnarlo nella difficile fase di integrazione nel nostro Paese.

Il convegno padovano si svolgerà quindi a pochi giorni di distanza dalla Giornata Mondiale del Rifugiato, che si è celebrata il 20 giugno, e sarà moderato dal professor Vincenzo Romania, docente dell’Università di Padova. A introdurre il confronto sarà l’avvocato Marco Paggi, con il suo intervento dal titolo provocatorio “L’accoglienza tra norme e prassi amministrative. Ovvero le nozze coi fichi secchi”.

Attualmente nel mondo sono circa 60 milioni le persone in fuga da guerre, persecuzioni, fame e calamità. Molti, quasi quotidianamente, sbarcano sulle coste italiane dopo viaggi e sofferenze patite nel corso della loro odissea. Tanti di loro sono bambini o poco più che, come tutti gli altri migranti, affidano la loro disperazione alle mani dei trafficanti, lungo rotte disseminate di vittime. A fronte di questa emergenza, tante associazioni, tra cui Ai.Bi. sempre in prima linea, danno assistenza a rifugiati, migranti e sfollati, dentro e fuori il nostro Paese e quelli di transito. Per aiutarli a ricominciare una nuova vita.

 

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