Messina, luci e ombre sull’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati

misnaL’accoglienza dei piccoli migranti sarà al centro del tavolo di confronto sul tema “Il disagio del minore straniero”, che si terrà mercoledì 24 giugno alle ore 10 e 30 a Messina, presso l’Istituto Centrale di Formazione di viale Europa. Obiettivo dell’incontro sarà quello di individuare e discutere i punti di forza e le criticità della presa in carico dei minori stranieri non accompagnati.

La tavola rotonda è organizzata dall’Istituto “don Calabria”, in collaborazione con l’Istituto Psicoanalitico per le Ricerche Sociali, la Fondazione “Michelucci” e Athena Srl, con il finanziamento del Fondo Europeo per l’Integrazione dei cittadini di Paesi terzi 2007/2013.

All’incontro – che si colloca tra le attività previste dal Progetto Re.Ca Reti Capaci – parteciperà anche Dinah Caminiti, referente di Amici dei Bambini in Sicilia, che porterà l’esperienza di Ai.Bi. con l’accoglienza familiare dei Misna e il progetto Bambini in Alto Mare. Non a caso l’intervento di Dinah Caminiti verterà sul tema “Ai.Bi. e la giusta accoglienza dei minori stranieri non accompagnati”.

A coordinare i vari interventi saranno il dottor Elio Lo Cascio dell’Istituto “don Calabria” e la dottoressa Antonella Grandinetti dell’Anpi (Associazione nazionale pedagogisti italiani). Quest’ultimo ente è al momento impegnato nella costituzione e nel rafforzamento della rete sociale di enti pubblici e associazioni che hanno la responsabilità della presa in carico dei Misna. L’incontro è infatti funzionale a rinsaldare la collaborazione tra gli organismi a livello sia regionale che provinciale e rappresenta il punto di partenza per l’organizzazione di 60 diversi tavoli di discussione nelle varie province italiane.

“È necessario predisporre interventi più efficaci e mirati nella gestione dei minori non accompagnati, che non vuol dire istituire una rete solo per le occasioni, ma organizzarsi e coordinarsi in sinergia per favorire il coinvolgimento delle famiglie e della società civile – afferma Antonella Grandinetti – attivando progetti di rete a carattere innovativo per incidere adeguatamente sul territorio, individuando almeno due buone prassi che garantiscano una presa in carico adeguata e una progettazione del percorso educativo del minore. Il più importante segnale da dare va verso la solidarietà per quei minori che chiedono asilo o protezione internazionale favorendo i ricongiungimenti familiari – aggiunge Grandinetti – intervenendo sui cambiamenti in atto dei processi migratori, adeguandoci con una Politica che favorisca un linguaggio comune e pratiche di lavoro condivise.

 

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