Adozione: cos’è il collocamento a rischio giuridico?

Siamo una coppia che ha avuto l’idoneità all’adozione, e siamo stati immediatamente contattati dai servizi sociali di un comune limitrofo al nostro per affidarci per poche ore la settimana un bambino, che si trova in una casa famiglia. Sui genitori di questo bimbo c’è una consulenza tecnica d’ufficio (Ctu) in corso, disposta dal Tribunale per i Minorenni per accertare l’eventuale stato di abbandono del piccolo, e soprattutto a tre mesi di distanza dall’inizio della Ctu, siamo stati contattati dallo psicologo del tribunale che ci chiede di prendere in affido a tempo pieno il bimbo sospendendo il percorso adottivo. Spulciando su internet abbiamo trovato il collocamento a rischio giuridico. E’ possibile che il nostro sia un caso simile?

Grazie per l’aiuto che vorrete fornirci,

Maurizia

 

giudiceCara Maurizia,

la consulenza tecnica d’ufficio non riguarda i casi di collocamento con rischio giuridico. Proviamo a far un po’ di chiarezza. Dal Suo racconto si evince che i servizi sociali hanno proposto a Lei e suo marito un affidamento familiare temporaneo. Si tratta tuttavia di un procedimento totalmente distinto rispetto alla procedura di adozione nazionale che lei ha richiesto al Tribunale per i minorenni.

L’affidamento e l’adozione sono procedimenti totalmente diversi. Il primo è una misura temporanea di prevenzione all’abbandono e di sostegno ai nuclei familiari in difficoltà, l’adozione è una misura di “superamento” dell’abbandono volta a fornire al minore un nucleo familiare definitivo e sostitutivo rispetto a quello di origine una volta che sia già accertato che la famiglia d’origine non c’è o non è idonea. Durante l’affidamento la famiglia affidataria è un riferimento di supporto e accompagnamento in un percorso di transizione destinato al rientro nella famiglia di origine oppure ad una diversa soluzione stabile di accoglienza, a seconda che la famiglia di origine sia o meno idonea.

La famiglia affidataria non si porrà mai come una alternativa alla famiglia di origine né in contrapposizione con essa, altrimenti complicherebbe o ostacolerebbe il progetto temporaneo che, per quello specifico caso, è stato elaborato dagli specialisti.
Per questo, la proposta a voi fatta è stata accompagnata dalla precisazione dello psicologo del tribunale di “sospendere il percorso adottivo”. Sospendere cioè il vostro progetto per mettervi al servizio di un diverso e temporaneo progetto.

E’ chiaro che se doveste accettare la proposta ricevuta, dovrete essere coscienti che l’accoglienza di questo bambino da parte vostra non potrà avere l’esito di una adozione. Si tratta infatti di un bambino che non è adottabile e non lo sarà a meno che non venga dichiarato tale con sentenza passata in giudicato solo in esito alla procedura di accertamento tecnico d’ufficio (CTU) di cui vi hanno parlato.

Tutta questa situazione è qualcosa di diverso anche da quello che è definito procedimento adottivo a rischio giuridico, quest’ultimo riferito al caso di affidamenti a scopo adozione di bambini già dichiarati adottabili ma rispetto ai quali la procedura di adottabilità sia stata messa in discussione dalla famiglia d’origine, ad esempio, attraverso l’impugnazione della sentenza di adottabilità. In quei casi, l’adozione rischia di non potere andare in porto per il rischio che la stessa adottabilità del minore venga giuridicamente meno. In questo caso, invece, il procedimento di adozione non è mai iniziato.

Speriamo di avere sciolto qualche dubbio e che sia più chiara in Voi la consapevolezza che la proposta ricevuta Vi mette dinanzi ad una riflessione più ampia. Il bisogno effettivo del bambino che Vi è stato proposto non è quello dell’adozione, al momento, ma quello di essere accolto in un nucleo familiare per il tempo necessario a verificare e chiarire quale sarà il suo futuro che potrebbe anche essere quello di tornare nella sua famiglia di origine. Il Vostro sforzo dovrà essere quello di comprendere, come coppia affidataria, questa incertezza giuridica e di non sostituirvi alla sua famiglia in una veste “definitiva”, ciò che sarebbe fonte di maggiore confusione anziché di aiuto per il bambino.

Con tanti auguri di buona fortuna per questa importante scelta,

Ufficio diritta di Amici dei Bambini