Ho fatto una “sciocchezza” e ora rischio una denuncia. Posso comunque adottare?

Cara Ai.Bi.,

vi scrivo per chiedervi un’informazione relativamente a un mio grave problema. Sono un padre di famiglia, 40enne, con un buon lavoro e 2 figli. La relazione con mia moglie, in generale, è sempre andata bene, tranne che per un breve periodo di crisi che abbiamo affrontato recentemente. Proprio durante questa fase, però, ho commesso una sciocchezza. Mi sono invaghito di una mia collega di lavoro e ho tentato con lei un approccio. Non so che cosa mi sia preso, ma forse sono andato un po’ troppo “oltre”. Tanto che lei ha minacciato di denunciarmi. Ho raccontato la cosa a mia moglie che mi ha perdonato. Ora la nostra relazione è tornata ottimale, tanto che stiamo pensando di adottare un bambino. Temo però che un’eventuale denuncia, con conseguente procedimento penale a mio carico, possa impedirmi di avviare l’iter adottivo. Per questo mi rivolgo a voi: può adottare anche chi ha un processo a suo carico in corso?

Grazie,

 

Andrea

 

 

ireneCaro Andrea,

in generale la legge italiana afferma che a nessuno può essere precluso il godimento dei diritti e delle libertà civili se non in caso di intervenuta condanna definitiva per eventuali reati.

Nel contesto delle adozioni internazionali, all’aspirante genitore viene comunque richiesta la consegna di alcuni documenti da cui emerge se siano presenti o meno condanne o indagini in corso a suo carico. In particolare i documenti richiesti sono due. Il primo si chiama “certificato del casellario giudiziale” e consente di conoscere i provvedimenti di condanna definitivi e alcuni provvedimenti in materia civile e amministrativa a carico di una determinata persona. Il secondo è il “certificato dei carichi pendenti” e riguarda gli eventuali procedimenti penali in corso e i relativi giudizi di impugnazione.

Ai fini dell’adozione internazionale, il primo di questi documenti, quello relativo al casellario giudiziale dei coniugi che intendono adottare, non deve riportare alcuna irregolarità e alcun precedente.

Anche noi di Ai.Bi., per prassi, al momento del conferimento dell’incarico, richiediamo entrambi i documenti. È importante ricordare, infatti, che, nell’adozione internazionale, non entra in gioco solo la legge italiana, ma anche quella di altri Paesi. E ci sono molti Paesi stranieri in cui la legge non consente di adottare alle coppie che abbiano delle indagini in corso, alle quali quindi non verrebbe rilasciato il “visto” per l’adozione se la coppia ha carichi pendenti.

Un caro saluto,

 

Irene Bertuzzi

Adozioni internazionali di Ai.Bi.