Adozione internazionale. Moglie casalinga, marito dipendente: ho diritto al congedo di paternità?

Buongiorno Ai.Bi.

Speravo, come lavoratore dipendente e dato che mia moglie è casalinga e quindi non ne usufruisce, di poter usufruire del congedo di paternità, da usare per i 3 viaggi all’estero che ci accingiamo a fare in Russia, invece scopro che per l’INPS non ho diritto a nulla. Ecco come lo stato italiano aiuta le adozioni.

Insomma, a quanto pare dovrò assentarmi dal lavoro e rinunciare allo stipendio per tutti i giorni di assenza.

E’ vero che mia moglie è casalinga, ma sembra che io, lavoratore dipendente non abbia scelta. Davvero per la pratica di adozione sarò costretto ad assentarmi dal lavoro per effettuare dei viaggi all’estero?

Qualcuno dirà: benvenuto nel Club…

CRINO-21Buongiorno Giuseppe,

se non nel club, posso solo dirle bentrovato in questa Italia, dove, parafrasando lo scrittore inglese Orwell e la sua Fattoria degli animali, la Costituzione dice che tutti i cittadini sono uguali, ma spesso capita che qualcuno sia più uguale degli altri o lo sia meno.

C’è poco da dire. Il congedo di paternità, se la madre non è dipendente e quindi non ha diritto al congedo di maternità (a cui può in questo caso rinunciare per lasciarlo al padre), non può essere fruito in nessun caso dal padre adottivo, anche se è un dipendente e versa i contributi all’INPS.

Si consoli (o, se vuole, si arrabbi ancora di più): nel 2015 la Commissione adozioni internazionali è stata dotata per il suo funzionamento di 5 milioni di euro. Poiché in questo stesso anno non si è riunita nemmeno una volta, magari avanzerebbe pure qualche spicciolo per pensare ai padri adottivi lavoratori dipendenti, che, come lei, vivono nel peccato di avere una moglie casalinga.

Antonio Crinò

Direttore generale di Ai.Bi.