Adozioni internazionali, 27 enti autorizzati e 33 associazioni familiari danno voce a 60mila famiglie: “Insieme per salvare il sistema-Italia”

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L’adozione internazionale è da sempre sinonimo di rinascita dall’abbandono per tanti bambini che, nel mondo, non hanno una famiglia. L’Italia si è storicamente distinta in modo positivo in questa realtà di accoglienza, garantendo a migliaia di minori abbandonati nel mondo il diritto ad avere un padre e una madre e, con essa, l’emozione e la gioia a tante coppie di aprire la porte a un figlio proveniente da lontano. Una realtà che, oggi, però, “rischia davvero di scomparire”.

Questo il timore dei 27 enti autorizzati, i cui rappresentanti, insieme a quelli di 33 associazioni familiari, si sono incontrati lunedì 14 marzo a Milano per confrontarsi su quali passi compiere in modo da garantire un futuro all’adozione internazionale. I 27 enti presenti all’incontro realizzano il 60% delle adozioni effettuate in Italia, sviluppano l’80% dei progetti di cooperazione nei Paesi di origine dei minori adottati e seguono oltre 2mila famiglie nel percorso dell’adozione. Aggiungendo anche l’operato delle 33 associazioni familiari, il totale delle famiglie rappresentate dalle organizzazioni presenti all’incontro milanese sale a 25mila.

Un popolo intero nel nome del quale enti autorizzati e associazioni familiari hanno deciso di scrivere una lettera al premier Matteo Renzi e a tutti i ministri del governo con l’obiettivo di ottenere “un confronto costruttivo sul ruolo degli Enti Autorizzati nel ‘sistema-Italia’ (…), al fine di creare sinergie e sviluppare coordinamenti capaci di mettere a disposizione il patrimonio di esperienze per dare risposte altamente qualificate ai bambini e alle coppie”.

La lettera nasce dall’ “estrema preoccupazione” per quel “‘sistema-Italia’, faticosamente costruito negli anni, riconosciuto e apprezzato dalla comunità internazionale” ormai entrato in una crisi “che sembra non avere fine, mentre meriterebbe qualità ed efficienza”.

Ecco i punti evidenziati nella lettera che si auspica diventino oggetto di discussione con il Governo e relativi alla difficile collaborazione con la Commissione Adozioni Internazionali (CAI), l’organo politico di indirizzo e controllo del settore:

· l’assenza di una gestione collegiale della stessa CAI;

· l’esclusione degli enti autorizzati come soggetti operanti e interlocutori delle Istituzioni dei Paesi di provenienza dei bambini in piena collaborazione con la nostra Autorità centrale come in passato;

· l’assenza di collaborazione anche solo consultiva;

· il mancato esame delle istanze di autorizzazione per operare in nuovi Paesi;

· il ritardo del rimborso di progetti di cooperazione nei Paesi esteri, già realizzati e finanziati dagli enti;

· la mancata pubblicazione dei rapporti statistici sulle adozioni internazionali realizzate nel 2014 e nel 2015, determinanti per individuare politiche efficaci in materia;

· le difficoltà delle famiglie nel comunicare con la CAI;

· la mancata riflessione sui criteri di designazione dei rappresentanti delle associazioni familiari quali componenti della CAI.

Infine va sottolineata la necessità di un confronto costruttivo sul ruolo degli Enti Autorizzati nel “sistema-Italia”, considerata anche la presenza di un Servizio pubblico per le adozioni internazionali, ad oggi operativo in cinque regioni, al fine di creare sinergie e sviluppare coordinamenti capaci di mettere a disposizione il patrimonio di esperienze per dare risposte altamente qualificate ai bambini e alle coppie.

Da qui la richiesta al Governo di un “intervento risolutore” la possibilità di unincontro urgente nella speranza e convinzione di una risposta indifferibile e decisiva per il futuro dei bambini, delle famiglie e degli operatori delle adozioni internazionali.

Ecco gli Enti autorizzati firmatari:
AMICI MISSIONI INDIANE (AMI); A.Mo ATTRAVERSO IL MONDO PER UN SORRISO; CRESCERE, INSIEME ONLUS; ASSOCIAZIONE IL CONVENTINO; Fondazione AVSI; IN CAMMINO PER LA FAMIGLIA – I.C.P.L.F.; INTERNATIONAL ADOPTION; ISTITUTO LA CASA; CENTRO ADOZIONI LA MALOCA; ASSOCIAZIONE MEHALA; N.A.D.I.A. ONLUS; RETE SPERANZA ONLUS; SJAMO (SAO JOSE’ AMICI NEL MONDO); CIFA ONLUS; N.A.A.A.; Ai.Bi. ASSOCIAZIONE AMICI DEI BAMBINI; NUOVI ORIZZONTI PER VIVERE L’ADOZIONE (N.O.V.A.); I BAMBINI DELL’ARCOBALENO – BAMBARCO ONLUS; C.I.A.I. – CENTRO ITALIANO AIUTI ALL’INFANZIA; I FIORI SEMPLICI ONLUS; LA PRIMOGENITA INTERNATIONAL ADOPTION; AMICI TRENTINI; AAA ASSOCIAZIONI ADOZIONI ALFABETO; ASSOCIAZIONE BAMBINI CHERNOBYL; ASSOCIAZIONE CICOGNA AMICI DI CHERNOBYL, Direttore A.R.A.I. – Regione Piemonte
convenzionata con Regioni Liguria, Valle d’Aosta, Lazio e Calabria.

A questi si aggiungono le 33 associazioni familiari che costituiscono il Care (Coordinamento delle Associazioni familiari adottive e affidatarie in Rete), presieduto da Monya Ferritti.