Radio 24. Adozioni, la paralisi del governo sulle spalle delle famiglie

adozioniL’Italia era un paese virtuoso per le adozioni internazionali. Ora i numeri sono in calo (il 50% in meno rispetto agli anni d’oro, 2010-11) e le criticità aumentano. Ad esempio la situazione di blocco con il Congo, al di là degli annunci sbandierati due anni fa, non è affatto risolta. E molte altre si stanno complicando. Colpa della paralisi e dell’inattività della Commissione adozioni internazionali (che dipende dal Governo) così come raccontano Enti autorizzati e genitori adottivi. E intanto la Cai continua a tacere…anche ai microfoni di Radio24 che stamani, 28 marzo 2016, ha mandato in onda sulle frequenze del Sole 24 ore, l’inchiesta Adozioni, la paralisi del governo sulle spalle delle famiglie.La giornalista Valentina Furlanetto ha intervistato varie famiglie adottive del Congo e non solo che attendono ancora di abbracciare i propri figli e il presidente di Ai.Bi., Amici dei Bambini, Marco Griffini. Ospite “assente”, invece,  la vicepresidente/presidente della Cai, Silvia Della Monica che, come prevedibile, si è sottratta a qualsiasi confronto. Come infatti commenta la stessa giornalista nel servizio “avremmo voluto fare delle domande alla vicepresidente Della Monica ma non è stato possibile raggiungerla” e in sottofondo si sente la voce registrata del centralino della Commissione adozioni internazionali che invita a restare in attesa…Già come in attesa sono le centinaia di famiglie italiane che hanno già concluso il proprio iter adottivo, ma al di là di annunci, nulla sembra concretamente muoversi, e come sono in attesa le migliaia di coppie italiane eterosessuali che potrebbero adottare ma che di fatto sono ferme al palo e vengono scoraggiate dai tempi biblici e dai costi “inibitori” delle adozioni internazionali.Quello adottivo è infatti un percorso che, oggi, è talmente pieno di ostacoli da far perdere la speranza a migliaia di aspiranti genitori: secondo i dati del dipartimento per la giustizia minorile, solo 1 coppia su 4 “ce la fa” e il numero delle famiglie disponibili ad accogliere un bambino è in sensibile calo. In Italia ci sono 5.430.000 coppie coniugate senza figli: 70.000 si rivolgono alla fecondazione assistita e appena 9.000 portano a termine la gravidanza. “Possibile che le altre– si chiede Griffini –  non vogliano diventare genitori? Più probabile che rinuncino ad affrontare il percorso adottivo, visto come una lunga e costosa via crucis”.Conseguenze queste di una Commissione che da 2 anni non si riunisce “nonostante i 23 membri  – come commenta la giornalista di Radio24 – continuino a prendere lo stipendio”. E intanto da 16 anni per l’adozione in Italia si attende una banca datiche dica almeno quanti sono i bambini in stato di abbandono. Nessuno lo sa. Un “archivio” varie volte reclamato a gran voce da Ai.Bi: il Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio ha accolto il ricorso presentato dall’ Associazione contro il Ministero della Giustizia proprio per la realizzazione della Banca Dati dei minori adottabili. La Banca Dati dovrebbe essere aggiornata con cadenza trimestrale. Ma in realtà da allora tutto tace.

“Solo 8 tribunali su 29 sono informatizzati – precisa Griffini – L’inadempienza dura da 15 anni con il risultato che se a Palermo c’è una bambina 12enne dichiarata adottabile e nessuna famiglia disponibile, la coppia di Milano che avrebbe accolto quella piccola non sa che esiste. Se la banca dati fosse operativa, si potrebbero incrociare aspiranti genitori e minori di città diverse”.

E allora che fare? Una veloce soluzione contro l’inefficacia della Cai? Per il presidente di Ai.Bi. si potrebbe “affidare questa commissione al ministero degli Affari esteri, così da favorire i rapporti bilaterali con gli altri Paesi e aumentare le possibilità di accoglienza”. Clicca qui per ascoltare una sintesi del servizio andato in onda il 28 marzo 2016. A breve il servizio completo.