Adozioni internazionali. Cina, come arriva un bambino abbandonato a diventare adottabile?

Buongiorno Ai.Bi.,

sono un’aspirante mamma adottiva. Da qualche tempo, infatti, io e mio marito abbiamo intrapreso il percorso dell’adozione internazionale. Insomma, siamo nel bel mezzo di quella trafila fatta di colloqui con i servizi sociali che dovrebbe portare, speriamo, al decreto di idoneità. Nel frattempo, iniziamo a documentarci sugli enti a cui eventualmente affidarci in seguito. Non nascondo che il nostro sogno sarebbe quello di adottare un bambino cinese.

Grazie per le informazioni,

Eleonora

 

 

legnaniCara Eleonora,

nella fase che va dal ritrovamento del bambino abbandonato all’abbinamento con i suoi potenziali genitori adottivi, la Cina si dimostra molto organizzata.

È da premettere che, da qualche anno a questa parte, quasi tutti i piccoli adottati da Ai.Bi. in Cina provengono dall’Istituto di Assistenza all’Infanzia di Xi’An. Quest’ultima è il capoluogo della provincia dello Shaanxi. Pertanto un ruolo fondamentale per i bambini cinesi adottati da Ai.Bi. lo svolgono le istituzioni provinciali dello Shaanxi, in particolare gli uffici dell’Amministrazione Civile.

Ma seguiamo ciò che avviene dal momento dell’abbandono. Quando un bambino viene trovato abbandonato, vengono innanzitutto seguite delle verifiche e analisi, a cominciare dalla ricerca dei genitori biologici o dei parenti. Una procedura che va avanti per circa 3 mesi. A seguire, vengono effettuati i test del Dna e altri esami medici di routine, per arrivare all’emissione del cosiddetto hukou, ovvero un documento di riconoscimento del bambino, simile alla nostra carta di identità.

A questo punto entra in gioco la già citata Provincia. Il ruolo degli uffici provinciali è essenzialmente quello di supervisori. In tutta la provincia ci sono più di 10 istituti che fanno capo ai medesimi uffici, specializzati appositamente nelle pratiche adottive. Il loro lavoro consiste nel ricontrollare i documenti di ciascun bambino e verificare che non manchi nulla.  Nel caso in cui qualche certificato dovesse risultare assente o riportare errori o inesattezze, il plico del bambino in questione farebbe qualche “passo indietro” per ricevere l’aggiornamento richiesto e poter poi riprendere la sua strada. Quei documenti che invece passano l’esame di controllo vengono portati alla direzione per le firme. Solo dopo l’ultima firma, quindi, si procede con l’invio dei dossier al CCCWA (China Centre for Children’s Welfare and Adoption), Autorità Centrale per le adozioni internazionali in Cina, con sede a Pechino.

A presto,

 

Cristina Legnani

Adozioni internazionali di Ai.Bi.